Sgominata banda di ladri di rame

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    Sono otto i componenti di una banda dedita al furto di cavi di rame, fermati stamane dalla Squadra Mobile di Trapani.

    Tutti pregiudicati per reati contro il patrimonio, sono adesso indagati in concorso per i reati di furto aggravato di cavi di rame usati nelle linee elettriche attive e di interruzione del servizio pubblico di erogazione dell’energia elettrica, nei territori di Castelvetrano, Campobello di Mazara e Sciacca.

    Si tratta dei palermitani Pietro Randazzo, 30 anni e Salvatore Randazzo, 25 anni, dei rumeni Marian Pirvan, 29 anni (residente a Castelvetrano), e Costel Gheorghe, 30 anni, residente a Selinunte, e dei mazaresi Vincenzo Salvo, 35 anni, Gianluca Lanza, 32 anni, Gaetano Sossio, 31 anni, Antonino Messana, 29 anni.

     

    L’indagine era stata avviata lo scorso mese di agosto, in concomitanza con la recrudescenza del fenomeno, che aveva interessato diverse zone della Provincia.

    I numerosi furti di rame in Contrada Bresciana del comune di Castelvetrano, in cui insistono i pozzi idrici che alimentano il Comune di Trapani, avevano seriamente compromesso il funzionamento degli impianti di distribuzione ed erogazione ed il conseguente rifornimento idrico del capoluogo e di alcuni comuni serviti dalla stessa rete idrica, tra i quali anche Favignana.

    Della situazione di emergenza era stato persino informato Ministro dell’Interno dal sindaco di Trapani.

    Nei giorni scorsi l’ennesimo furto lungo la tratta ferroviaria Alcamo-Trapani, via Castelvetrano, aveva generato forti rallentamenti dei treni per un’intera giornata.

    Nel corso dell’operazione, denominata “La matassa”, e alle quale hanno preso parte anche i carabinieri, sono state sequestrate complessivamente circa quattro tonnellate di cavi di rame.

    E’ anche emerso che gli indagati di nazionalità rumena, dopo i sequestri operati dalla forze dell’ordine, avevano già pianificato il ritorno al loro paese d’origine, in modo da sfuggire ad eventuali provvedimenti restrittivi nei loro confronti.

    Le indagini ora proseguono al fine di individuare eventuali altri complici.