I carabinieri del Ros e del comando provinciale di Trapani hanno sequestrato, e contestualmente confiscato beni, per un valore di circa 5 milioni di euro, all’imprenditore Fabrizio Vinci, mazarese di 50 anni. Il provvedimento, emesso dalla sezione misure di prevenzione del tribunale di Trapani, su richiesta della procura distrettuale di Palermo, ha raggiunto l’uomo che era stato arrestato nel maggio 2017 nell’ambito dell’operazione ‘Visir’ e poi condannato nell’aprile
2020 a 12 anni di carcere perché ritenuto imprenditore a disposizione di cosa nostra.
In particolare, Vinci avrebbe messo le sue aziende stabilmente a
disposizione degli esponenti della mafia di Mazara del Vallo e di Marsala, per favorire l’infiltrazione criminale nel settore dell’edilizia e della produzione di calcestruzzo. Avrebbe anche preso parte a riunioni dell’organizzazione mafiosa in cui venivano trattate rilevanti questioni inerenti la spartizione dei lavori.
Il provvedimento di confisca di beni si fonda sulle risultanze investigative proprio dell’operazione Visir, svolta dai Ros qualche anno fa nei confronti del mandamento di Mazara del Vallo e della famiglia mafiosa di Marsala, al tempo capeggiata da Vito Vincenzo Rallo e operante secondo le direttive del latitante Matteo Messina Denaro.
L’attività investigativa, oltre a documentare gli assetti di vertice e i delitti messi a segno, ha consentito di raccogliere importanti elementi sul collocamento baricentrico della famiglia mafiosa di
Marsala nelle relazioni criminali tra le province di Trapani e Palermo. In tale contesto, è stato accertato come Fabrizio Vinci avesse stabilmente messo le proprie imprese, una intestata anche alla moglie, a disposizione degli esponenti della famiglia mafiosa di Marsala per favorirne l’infiltrazione nel settore dell’edilizia.