Scuole. Immissione in ruolo, alla Sicilia solo le briciole

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Il ministero dell’Istruzione ha definito i numeri per le immissioni in ruolo dell’anno scolastico 2019/2020. In Sicilia saranno 2.137 le stabilizzazioni, ma si tratta di numeri che sono una goccia nel mare del precariato scolastico isolano e che non affrontano l’annoso problema della dispersione scolastica che in Sicilia costituisce un handicap per il sistema economico e sociale. Il contingente riservato alla Sicilia dai tecnici del Miur dipende dai posti vacanti dopo i trasferimenti e la mobilità in entrata nell’Isola. E basta leggere i dati delle altre regioni italiane per rendersi conto che la percentuale siciliana è tra le più basse in Italia: solo il 4% dei 53.627 posti autorizzati dal ministero dell’Economia. Alla Lombardia andranno 11.440 posti. E saranno 5.444 quelli di cui beneficeranno i precari toscani. In Sicilia, a fare la parte del leone sarà la scuola secondaria di secondo grado cui andranno quasi metà (976 posti) delle cattedre complessive che arriveranno nell’Isola. A seguire, la scuola media con 601 posti. Potranno coronare il sogno di una vita 248 precari e vincitori di concorso della scuola primaria e 153 maestre di scuola dell’infanzia. Al sostegno andrà la quota mancante: 159 cattedre. Nei prossimi giorni, i singoli uffici scolastici provinciali conteggeranno le percentuali che andranno destinate ai precari inseriti nelle liste ad esaurimento e la parte da assegnare ai vincitori di concorso. Si parte da una suddivisione al 50% tra i primi e i secondi. Per i neosegretario regionale della Flc Cgil, Adriano Rizza, “i 2.137 posti destinati dal Miur alle immissioni in ruolo in Sicilia non bastano. Bisogna incrementare – spiega – i posti in organico di diritto, partendo dall’aumento delle ore della scuola primaria da 27 a 30 per tutti e del tempo pieno”. Una mossa che contribuirebbe a contrastare la dispersione scolastica e gli abbandoni. “Inoltre – continua Rizza – per migliorare la qualità dell’offerta allo studio degli alunni è indispensabile ridurre il numero degli studenti per classe, anche alla luce delle condizioni dell’edilizia scolastica siciliana”. Mentre sul sostegno la situazione appare paradossale: a fronte di 8mila posti in deroga, il ministero stabilizza solo 159 docenti.