Scompare ad Alcamo la produzione del purceddu, si punta sui meloni gialli

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Di quei grossi Tir che stazionavano ai primi di agosto in prossimità della rotonda del viale Italia di Alcamo si sono perse le tracce. Ciò rappresenta  il tramonto di una produzione, il melone dalla buccia verde rugosa e dalla forma ovale, “purceddu”, del quale gli alcamesi sono stati i pionieri, la cui raccolta avveniva  nelle prime tre settimane di agosto.  Nei tempi d’oro, fino ad una decina di anni fa, il giro di affari sfiorava i tre milioni. Oggi si è passati a poche  migliaia di euro. La quasi totalità della produzione veniva venduta sul campo ad acquirenti del Napoletano. Ed erano decine i camion posteggiati in prossimità della rotonda del viale Italia, che caricavano e partivano per la Campania.  Oggi la coltivazione del “melone d’inverno” è quasi scomparsa. Gli agricoltori come si vede anche nelle strade alcamesi puntano sul melo giallo. Anche lo storico consorzio  Kafisu fondato 18 anni fa, ha chiuso i battenti. Ora in  molti si dedicano alla coltivazione del melone giallo, della quale si registra un vero boom. Ma questi vanno consumati quasi subito perché non sopportano una lunga conservazione. Fino a qualche anno gli alcamesi coltivavano circa mille ettari di terreno nel Trapanese e Palermitano.    Negli anni sono nate ad Alcamo cooperative e associazioni, oggi chiuse, perché che hanno stentato a decollare. Ad Alcamo si conservava sui balconi per gustarlo in inverno anche a Natale. Il melone  purceddu verde è un esempio dell’importanza delle produzioni tipiche locali, oggi scomparse da Alcamo. E da sei anni è boom  anche nell’Alcamese della produzione di melone giallo, oggi prevalentemente venduto dai fruttivendoli o in strada.