Sciolto il Consiglio Comunale di Salemi

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    Il Consiglio comunale di Salemi è stato sciolto per mafia.

    Ieri il Consiglio dei Ministri, su proposta del ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri e in base alla normativa antimafia, ha decretato lo scioglimento di sette Consigli comunali; tra questi vi sono anche due comuni siciliani: Salemi e Racalmuto, dove sono state riscontrate forme di condizionamento della vita amministrativa da parte della criminalità organizzata.

    Con particolare riferimento ai due Consigli comunali siciliani, si legge in una nota di Palazzo Chigi: “Il Consiglio dei ministri ha ascoltato l’intervento dell’assessore alle Autonomie locali della Regione Siciliana, Caterina Chinnici, che ha portato a testimonianza sia la propria esperienza istituzionale, ribadendo l’impegno alla lotta alla criminalità organizzata, sia la propria esperienza umana, in quanto figlia di un magistrato ucciso dalla mafia”.

    La delibera del Consiglio dei Ministri arriva a un mese e mezzo dalle dimissioni del sindaco di Salemi, Vittorio Sgarbi, che aveva lasciato la carica di primo cittadino a seguito degli sviluppi di un’inchiesta sulle infiltrazioni mafiose all’interno del Comune.

    La decisione del critico d’arte era arrivata in risposta alla relazione degli ispettori inviati dall’allora titolare del Viminale, Roberto Maroni, che era culminata con la richiesta di scioglimento del Comune per infiltrazioni mafiose.

    Dopo le dimissioni di Sgarbi, da poco più di una settimana si era insediato al Comune il commissario straordinario Guglielmo Serio, con i poteri di sindaco e giunta.

    Ora si attende la nomina, con decreto del presidente della Repubblica, di una commissione straordinaria, composta da tre membri, a cui verrà affidata la gestione amministrativa, e che resterà in carica dai 12 ai 18 mesi, con possibilità di proroga fino a un massimo di 24.

     

    Le amministrazioni di Salemi e Racalmuto, che sarebbero dovute andare al voto il 6 e 7 maggio, ovviamente saranno cancellate dall’elenco dei comuni interessati alla consultazione.