Santoro presidente del consiglio comunale di Borgetto, intesa PD-M5S. Risolta ‘singolare’ crisi

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Per far quadrare il cerchio in un piccolo comune,  Borgetto, e ritrovare una maggioranza in grado di sostenere il sindaco Garofalo, è stata addirittura necessaria la discesa in campo della politica regionale. E’ servito quindi un patto sancito dai deputati regionali Antonello Cracolici, del PD, e Sunseri e Siragusa dei CinqueStelle. Così, proprio con i voti dei due partiti, è stato eletto il presidente del consiglio comunale di Borgetto. Si tratta di Alessandro Santoro, dei democratici, che era stato vice-sindaco di Garofalo prima di una burrascosa rottura. Il nuovo presidente del massimo consesso civico borgettano, che ha ottenuto i sette voti di Movimento 5 Stelle e partito democratico, succede a Fabio Salamone che si era dimesso il mese scorso, assieme all’intera giunta municipale, anche per consentire le trattative e inerire, in esse, la presidenza del consiglio.

Una crisi lunga e certamente singolare. Tutto era cominciato con la presentazione della mozione di sfiducia al sindaco Garofalo, documento che aveva un numero di firme maggiore di quello necessario ad approvarla in aula. Poi però qualcuno ha tirato il freno a mano e le sedute convocate per approvare o bocciare la mozione sono andate più volte deserte. Nel frattempo il primo cittadino di Borgetto ha giocato d’anticipo, dimettendosi e prendendo così tempo visto che la sua decisione poteva essere ritirata entro una scadenza stabilita. E così è stato. Luigi Garofalo che si era dimesso il 17 febbraio ha revocato le sue dimissioni il 4 marzo. Adesso con l’elezione di Santoro a presidente del consiglio comunale, la macchina amministrativa potrà ripartire a ranghi compatti. Bisognerà però vedere quanto i nuovi accordi reggeranno.