San Vito Lo Capo, scoperta “casa degli orrori”

E’ già stata soprannominata “la casa degli orrori “: per quello che è stato rinvenuto al suo interno. Centinaia di sacchi di spazzatura aperti, ragnatele, feci umane e di animali in ogni stanza, mosche, pulci e carcasse di animali. Resti di ossa di gatti, galline ed altri animali non identificati. Quelli trovati vivi, alcuni gatti e una gallina, sono stati immediatamente sequestrati. Le persone che vi abitavano, una famiglia composta dai genitori settantenni e i due figli, sono invece state affidate ai servizi sociali perché bisognose di assistenza. La donna, la più anziana, camminava a i piedi nudi, ormai letteralmente ricoperti di feci. A far emergere la sconvolgente situazione di questo nucleo familiare, è stato Enrico Rizzi, Capo della Segreteria Nazionale del Partito Animalista Europeo che, trovandosi a San Vito Lo Capo, nei giorni scorsi è stato fermato da alcuni abitanti del luogo che l’hanno portato a conoscenza della vicenda. Rizzi, avvicinatosi alla casa, già dall’esterno aveva potuto costatare la gravità del caso. Così ha informato il sindaco di San Vito Lo Capo, il Comandante della Polizia Municipale ed il Nucleo delle Guardie Eco-Zoofile dell’associazione OIPA Italia Onlus (Organizzazione Internazionale Protezione Animali). In meno di 24 ore è scattata l’irruzione nell’appartamento dopo l’esposto di Rizzi in procura.
Ad entrare nell’abitazione sono state le Guardie Eco-Zoofile assieme allo stesso Rizzi. Il blitz si è concluso con il sequestro di tutti gli animali affidati alle Guardie dell’ OIPA di Trapani. Una storia di degrado ed emarginazione venuta alla luce quasi per caso, difficilmente immaginabile, per turisti e vacanzieri che ogni giorno passavano lì accanto diretti verso una delle spiagge più belle e apprezzate d’Italia, senza accorgersi di nulla.

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