Una partenza a rallentatore, in calo rispetto alla prima settimana di saldi invernali del 2024 e ancora lontano dai livelli dell’era Pre-Covid. È quanto emerge da un primo sondaggio interno di Confesercenti Sicilia tra gli esercenti di FISMO, il comparto moda sull’Isola.
“È un dato peggiore rispetto al resto d’Italia – dice Vittorio Messina, presidente di Confesercenti Sicilia – Attendevamo una netta ripresa dei consumi che invece è mancata. Nelle città metropolitane il calo sfiora il 20 per cento ed è ancora più incisivo in tanti dei comuni più piccoli. Unica eccezione: le vendite dell’abbigliamento bambini-ragazzi che hanno tenuto o sono addirittura cresciute rispetto allo scorso anno”.
Secondo Confesercenti Sicilia e Fismo i fattori che hanno influito su questo dato in controtendenza rispetto al resto d’Italia sono più di uno. “Innanzitutto il calo del potere di acquisto delle famiglie – dice Francesco Musumeci, presidente di Fismo Confesercenti. Chi doveva acquistare lo ha fatto già prima di Natale approfittando di Black Friday e promozioni anticipate praticate in maniera scorretta da alcuni brand e catene commerciali”. Gli esercenti hanno anche sottolineato un più generale cambiamento nelle abitudini di consumo dei siciliani: “La spesa – spiegano da Confesercenti Sicilia– viene sempre più spesso dirottata su altri voci che riguardano food, viaggi e tempo libero, e sempre meno nell’abbigliamento e nelle calzature che prima erano una voce importante della spesa delle famiglie non solo come bene di necessità ma di piacere”.
Tra le prime cause del crollo subìto dai negozi di vicinato c’è anche la concorrenza sempre più forte delle vendite online. Inoltre, l’arrivo dei saldi, subito dopo il Black friday e le spese per il Natale, restringe le attese dei consumatori rispetto alla stagione dei saldi che un tempo erano il momento preferito per gli acquisti”.