Settimana di Pasqua. Riti religiosi rivoluzionati, boom per generi alimentari

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Il gran via vai di ieri. Il silenzio di oggi destinato a durare sino a lunedì sera. Anche questa del 2021 sarà ricordata come la Pasqua al tempo della pandemia. La Pasqua nel tempo sospeso e di quasi tutte le attività rubate. Ieri gli acquisti. Soprattutto di generi alimentari che hanno fatto registrare un notevole incremento e resse nei negozi. E ciò si spiega facilmente.

Le famiglie sono costrette a restare a casa e quindi c’è tutto il tempo per preparare manicaretti che speriamo vengano consumati nel rispetto del numero delle presenze in casa.  L’aumento delle vendite di tanti tipi di generi alimentari, carni soprattutto, è legato anche all’impossibilità di consumare il pasto nei ristoranti. Negli ultimi anni tantissime famiglie hanno pranzato nei ristoranti dove era difficile trovare un tavolo se non si fosse prenotato in tempo. Purtroppo i dati della pandemia lasciano poco spazio all’ottimismo e in Sicilia ieri sono stati contati oltre mille e 200 nuovi casi.

Numeri che vanno sempre presi col beneficio d’inventario. 35 i comuni siciliani in zona rossa. Ma solo, e non a brevissima scadenza, il virus potrà essere circoscritto grazie ai vaccini, che vanno fatti per il bene di tutti. Chi si rifiuta, se dipendente pubblico, va immediatamente licenziato. Chi si rifiuta va scritto nei casellari giudiziari perché mette in pericolo la salute di tutti. Le regole vanno rispettate. Ma i maxi assembramenti di giovani, come ieri pomeriggio in piazza Ciullo, intenti solo a consumare alcolici, non aiuta certo a migliorare la situazione. Basta strombazzare controlli che non ci sono. E’ meglio che le autorità   facciano silenzio iniziando  dal ministro dell’Interno sino ad arrivare ai gradi più bassi.

Da sindaci, questori, prefetti vengono strombazzati ai quattro venti controlli che pare restino nel campo delle pie intenzioni. La settimana santa che si conclude domani con la Pasqua e oggi con la Resurrezione di Cristo è stata rivoluzionata a causa del covid con la riduzione delle varie celebrazioni e di tradizionali e secolari riti. Ad Alcamo dalla lavanda dei piedi il Giovedì Santo alla visita dei sepolcri: ovvero il giro serale delle chiese, all’annullamento della processione del Cristo morto e dell’Addolorata, che esce dalla chiesa di Sant’Oliva. Non ci sarà nella chiesa Madre di Alcamo, allo scoccare della mezzanotte, la statua del Cristo Risorto lanciata verso l’alto da un meccanismo che risale all’ottocento.

Ridimensionata anche la gita fuori porta nel giorno di Pasquetta, caratterizzata da grandi abbuffate. L’augurio che con il Cristo Risorto, possano risorgere tutti i popoli della terra debellando questo maledetto virus che continua a provocare lutti e dolori. C’è giustamente tanta vogli di normalità. Fare attenzione a quei politici parolai e demagoghi che per qualche voto in più non gliene frega nulla di qualche morto in meno.