Riscossione tributi- Anche nel trapanese scioperano i dipendenti dell’ex Aipa

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Gli stipendi non li vedono da tempo nemmeno col binocolo, nonostante si presentino puntualmente al lavoro. Il futuro della società è nebuloso e tutto oggi si trova in mano a due commissari nominati dal tribunale di Milano. Tardano le risposte sia della società per la quale lavorano, che da parte di coloro i quali sono stati incaricati dal tribunale di vedere il da farsi. Per tale motivo i dipendenti, verso i quali i sindacati hanno prestato scarsa attenzione, hanno deciso di indire per oggi uno sciopero in tutte le sedi italiane. A rischio il posto di lavoro di circa 500 persone, che fino a oggi hanno avuto scarsa, per non dire nulla, attenzione dei sindacati, commissari e a azienda. Parliamo dei dipendenti dell’ex Aipa alla quale è subentrata la Mazal Global. In provincia di Trapani tale società, che è subentrata all’Aipa gestisce accertamenti e riscossione di tributi locali a Castellammare, Buseto Palizzolo, San Vito Lo Capo e Marsala.  Stesso servizio per un paio di anni ha assicurato al Comune di Alcamo riuscendo a recuperare evasioni per oltre un milione e tre anni fa ebbe anche il plauso del consiglio comunale in occasione dell’approvazione del bilancio. L’Aipa era la seconda società in Italia nel campo delle riscossioni, ma l’allora presidente, tra il 2009 e 2015 il presidente avrebbe girato in conti bancari a lui riconducibili 3 milioni e 700 mila euro avviando così la società verso il fallimento. In pratica, secondo le indagini della Guardia di finanza, l’ex Aipa incassava soldi e li avrebbe trattenuti invece di versarli ai Comuni. Lo scandalo è partito dalla Lombarda dove non sarebbero stati versati soldi a 400 comuni. In tutta Italia l’ex Aipa gestiva servizi in 800 Comuni. Una gestione che avesse rispettato le regole non avrebbe causato il crack e messo a rischio i posti di lavoro di oltre 500 persone.