Alpauno

Rimozione reti-fantasma dai fondali di favignana. Sinergia fra pubblico e privato

Troppe reti da pesca abbandonate sui fondali del mare. Non soltanto un inquinamento che danneggia habitat e specie animali un ulteriore e involontario aumento della pressione in termini di prelievo e cattura di pesci e crostacei. Per questo alle Egadi è stata avvita l’operazione Ghostfishing. Una sinergia pubblico -privato fra comune di Favignana, Area Marina Protetta Isole Egadi, associazione del Borgo marinaro di Punta Lunga, il diving ‘Subbaqqueria’ e i pescatori professionali di Punta Lunga. Lunghi, accurati e dettagliati interventi di rimozione di reti fantasma dai fondali marini.

Si tratta di una presenza, quella delle reti sui fondali, sempre maggiore e che crea un enorme danno all’habitat e alle specie animali che vivono in mare. Si tratta di resti di reti da pesca abbandonate sui fondali, molto spesso accidentalmente, che rimangono invisibili, per questo definite fantasma, che causano la morte di pesci, crostacei ma anche di tartarughe e cetacei che ne rimangano intrappolati. La loro presenza ha anche un effetto negativo sull’alterazione dell’ecosistema dei fondali marini con danni a spugne e coralli. Inoltre con il tempo le reti, sminuzzandosi, rilasciano microplastiche che vengono ingerite dai pesci e che quindi finiscono nella catena alimentare. Un grave problema che accomuna mari e oceani di tutto il mondo. Nel 2020 si è tenuta in tutta Italia una grande operazione contro le reti fantasma che ha visto impegnati i nuclei subacquei della Guardia Costiera. Ne vennero raccolte oltre sette tonnellate, pari a circa 240 mila bottiglie di plastica.

Nel Mediterraneo, poi, gli attrezzi da pesca rappresentano addirittura la maggior parte dei rifiuti marini registrati, con cifre che raggiungono anche l’80 per cento del totale. Un problema particolarmente rilevante. Tanti i danni che le reti abbandonate provocano all’ittiofauna e sempre più necessaria l’attuazione di un monitoraggio costante a salvaguardia dell’ambiente marino e soprattutto per tutelare le aree protette, come quella delle Isole Egadi, in quanto straordinari contenitori di biodiversità.

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