Rifiuti, provincia di Trapani verso autosufficienza. Entro luglio il Polo Tecnologico?

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Nell’arco di un mese dovrebbe finalmente riaprire il Polo Tecnologico di Castelvetrano per il trattamento dell’umido. Entrerà in funzione attraverso strutture mobili per il trattamento di 100 tonnellate giornaliere di organico. Bisognerà invece ancora attendere per il nuovo impianto pubblico di compostaggio da 36 mila tonnellate l’anno a Calatafimi, in zona Gallitello, finanziato dalla Regione Siciliana con oltre 15 milioni e mezzo di euro. Via libera ai progetti di ampliamento della discarica di contrada che a Trapani accoglie l’RSU di alcuni comuni della provincia.

Questo quanto venuto fuori dal vertice sui rifiuti svoltosi in videoconferenza tra l’assessorato regionale all’energia e servizi di pubblica utilità e le SRR trapanesi, per fare il punto sullo stato di avanzamento delle iniziative. Con questi progetti varati dal governo Musumeci la provincia trapanese potrebbe raggiungere, prima in Sicilia, l’autosufficienza nella gestione dei rifiuti. Questo significa dire addio ai viaggi in altre province (ma anche fuori dalla Sicilia come sta facendo il comune di Castellammare del Golfo), garantendo sia una riduzione dei costi, un servizio più efficiente.

Per quanto riguarda la discarica di Trapani, da alcuni giorni sono stati pubblicati due decreti relativi alle nuove vasche (per circa 950.000 metri cubi) nei due impianti pubblici di contrada Borranea. Tra poche settimane dovrebbe essere avviato, sempre su iniziativa pubblica, il trattamento di 10.000 tonnellate annue di umido nell’impianto di contrada Belvedere.

Per il nuovo impianto pubblico di compostaggio di  Calatafimi Segesta, le somme sono state già individuate e sta arrivando la prima anticipazione per il pagamento dei tecnici progettisti.  Manca ancora l’accreditamento dell’intero finanziamento di 15 milioni 600mila euro.  milioni di euro) è finanziato dalla Regione Siciliana. Entro un mese e mezzo dovrebbe finalmente riaprire il Polo tecnologico di Castelvetrano, chiuso da parecchio tempo e ricompreso nel fallimento dell’Ato Belice Ambiente.