Tributi non pagati, IMU e TARI, nonostante il recapito degli avvisi da parte del Comune di Alcamo per un ammontare di circa 300.000 euro. Non è stato mai un rapporto idilliaco quello fra l’ente comunale e la ditta Vincenzo D’Angelo srl che, sul territorio comunale alcamese si occupa di lavorazione e smaltimento di rifiuti.
L’ultimo braccio di ferro ha portato alla rescissione unilaterale da parte del comune di Alcamo del contratto di appalto per lo smaltimento della frazione umida dei rifiuti. Gli impianti di contrada Citrolo, fino a ieri, hanno accolto i rifiuti raccolti nella cittadina alcamese. “Continueremo a farlo e mai i mezzi saranno respinti – ha detto il titolare Vincenzo D’Angelo. Abbiamo un contratto e va rispettato. Poi sarà il comune a decidere se fermarsi o meno”.
Nei controlli dell’ufficio tributi, nei quali è stato appurato un mancato pagamento di Imu e Tari di oltre 300 mila euro, ci sarebbero evidenti errori, secondo l’azienda alcamese. Errato l’utilizzo del coefficiente di zona industriale per contrada Citrolo, dove sorgono gli stabilimenti, e sbagliato anche il calcolo delle dimensioni delle aree sottoposte a tassazione. La Vincenzo D’Angelo ha già impugnato nel2018 l’ammontare delle bollette, che risalgono ad un paio di anni fa, dinanzi al CGA mentre la rescissone del contratto è già finita al TAR. Gli amministratori dell’azienda alcamese puntano anche il dito sulla mancata compensazione dei tributi dovuti.
La D’Angelo, infatti, ha già emesso al comune di Alcamo fatture per 560.000 euro senza ricevere alcun pagamento. Ecco che il debito si potrebbe estinguere con la compensazione di tali documenti contabili. A prescindere da tutto si tratta di avvisi di pagamento e non di cartelle esattoriali, quindi di debiti accertati. “Queste ultime sono finora quattro – ha detto Vincenzo D’Angelo – e sono state già rateizzate nel 2019. Altre non ce ne sono, ma solo avvisi che abbiamo contestato dinanzi alla giustizia amministrativa”.
