Rifiuti, approvato dal Comune di Alcamo il piano per l’appalto settennale. Un milione in più all’anno

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Si mette in moto l’iter per assegnare il nuovo appalto settennale per lo spazzamento, la raccolta e il trasporto e lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani differenziati ed indifferenziati, compresi quelli assimilati. Il comune di Alcamo ha infatti pubblicato l’apposita determina a contrarre che prevede anche altri servizi di igiene pubblica nell’ARO di Alcamo, comune che è rimasto da solo dopo che Castellammare e Calatafimi hanno deciso di percorrere altre vie. Per sette anni il comune prevede di impiegare poco più di 43 milioni di euro, vale a dire 6.143.000 euro per ogni anno.

Rispetto al piano economico approvato lo scorso anno e relativo all’ennesima proroga dell’affidamento del servizio a Energeticambiente, si registra un incremento dei costi di oltre un milione e 100.000 euro.  Una grossa spallata all’impennata viene data dalla voce manutenzione del verde che da 80.000 schizza a 329.000. Insomma in questa maniera viene esternalizzata la cura del verde con un cospicuo investimento pari a quasi mille euro al giorno. L’aumento viene comunque accentuato anche dalla voce A del quadro tecnico economico, quella relativa all’appalto a corpo. In questa sezione aumentano diverse voci: personale, mezzi, trasporti e attrezzature che, insieme ad altro, arrivano a quasi 3.860.000 euro, 420mila in più rispetto a quanto previsto e approvato nel 2018.

Per quanto riguarda invece la voce B, quella dell’appalto a misura, da 540.000 si passa a 900.000 ma stavolta ci sono inseriti anche i costi relativi ad Alcamo Marina che lo scorso anno ammontavano a 427.000 euro e che nell’appalto settennale scenderanno a poco più di 100.000. Considerata la complessità delle zone utilizzate dagli alcamesi per villeggiare e alla luce dei problemi scatenatisi durante l’estate appena trascorsa, la riduzione appare quanto meno azzardata. Per verificare comunque la validità e la lungimiranza del piano voluto dalla giunta Surdi, bisognerà innanzitutto attendere l’aggiudicazione dell’appalto. Un appalto tormentato che già era andato deserto proprio perché le ditte specializzate non lo avevano ritenuto conveniente dal punto di vista economico. E così si è proceduto di proroga in proroga e con tutta una serie di problemi legati proprio ai continui rinnovi, non ultimi gli investimenti della ditta in materia di mezzi e attrezzature.