Alpauno

Ridimensionamento dell’ospedale di Alcamo, solite preoccupazioni. Giovedì seduta consiliare

Dieci consiglieri comunali di Alcamo chiedono la convocazione straordinaria del consiglio comunale con all’ordine del giorno un solo punto: salvare e potenziare l’ospedale. Una tormentata e ventennale vicenda della quale si parlerà giovedì alle 18 al centro congressi Marconi. Ospedale di Alcamo più croce per gli alcamesi che negli anni hanno visto sopprimere tanti reparti. La classe politica non si è comportata all’altezza della situazione? Ma è colpa solo della politica? I sindaci di Alcamo, Camporeale, Calatafimi. Balestrate, Castellammare con tanto di fascia tricolore una decina di anni fa davanti al municipio per una manifestazione pro ospedale. Lasciati soli. Così come sono stati lasciati soli i rappresentati delle organizzazioni sanitarie alcamesi. Sedute straordinarie del consiglio comunale praticamente deserte. Generali in questo caso i sindaci senza esercito. Ovvero senza la partecipazione del popolo, non possono fare alcuna battaglia. Ricordiamo, che assessore regionale alla Sanità Bernardo Alaimo venne ad Alcamo su invito dell’allora senatrice Enza Bono Parrino perché era stato deciso di trasformare il San Vito e Santo Spirito in un grande poliambulatorio.

Alaimo quando arrivò in piazza Ciullo vide che era strapiena di gente così come il municipio e sala consiliare. Tornato a Palermo revocò il provvedimento e l’ospedale continuò a funzionare. Ma l’assalto per chiudere reparti  continuò. Come per esempio accaduto con l’ortopedia che fatturava un milione e mezzo di euro l’anno. Grazie all’equipe medica, guidata da Ettore Signorello. Venne trasferita, guarda caso, a Salemi. Poi piano piano negli anni la chiusura di reparti. Da qualche mese l’attenzione è più viva grazie al Comitato Alcamo 32, fondato dal preside Vito Emilio Piccichè e dall’ex responsabile della cardiologia Enzo Borruso. Ultimo anno caratterizzato da raccolte di firme, riunioni, audizioni alla commissione sanità. Discorsi puntuali ogni sei mesi di costruire il nuovo ospedale. Al quale pochi credono. Quante chiacchiere mentre all’ospedale San Vito e Santo Spirito ogni giorno viene ridotto l’ossigeno. Il consigliere Franco Orlando, che lavora al laboratorio di analisi dell’ospedale, è tra i promotori della convocazione straordinaria del consiglio e nello stesso tempo con una interrogazione al sindaco di Alcamo chiede “lumi sulla probabile creazione ad Alcamo di una casa di comunità.

Se è stato mantenuto l’impegno per potenziare la cardiologia, urologia e pronto soccorso. Lo stesso insieme a Ignazio Caldarella il 31 gennaio aveva fatto notare disagi e carenza di personale. E ancora i problemi al pronto soccorso e se Domenico Surdi intende rapportarsi con sindaci e deputati del territorio per concordare iniziative concrete. Corsi e ricorsi storici sull’ospedale di Alcamo come un pugile lavorato ai fianchi in attesa del ko.  Senza una forte partecipazione dei cittadini. Senza la mobilitazione delle persone. Le lodevoli iniziative di pochi, per salvare l’ospedale, rischiano di continuare a rimanere soltanto  vox clamantis in desertum, mentre lentamente il san Vito e santo Spirito viene smobilitato.

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