Regione Siciliana, pensionati richiamati al lavoro. E’ scontro con i sindacati

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Da sempre è considerata nel sentire comune una categoria di privilegiati. Parliamo dei dipendenti regionali, un vero esercito in rapporto anche a Regioni più popolate e grandi della Sicilia. In atto un nuovo braccio di ferro con il governo Musumeci. Infatti i sindacati preparano le diffide e incontrano gli avvocati.

Rischia di finire in tribunale il caso dei pensionati regionali richiamati al lavoro dal dipartimento della Funzione Pubblica. “In queste ore la segreteria Cobas Codir ha preparato le diffide gratuite che i pensionati, singolarmente, potranno sottoscrivere. Il sindacato ha già contattato i propri legali “i quali – si legge in una nota – hanno già predisposto atti di diffida nei confronti dell’amministrazione e si avverte che, in caso di contenziosi, ci si potrebbe trovare di fronte ad aggravi di spese, che potrebbero essere configurate anche come danno all’erario”. Sta valutando le vie legali anche il Siad-Csa-Cisal. “Ci stiamo confrontando per capire quali sono le strade da percorrere”, dice Angelo Lo Curto.

Gli interessati sarebbero poco più di duecento. Un pasticcio finito sul tavolo dell’assessore alla Funzione Pubblica Marco Zambuto, che ai sindacati ha promesso una soluzione con emendamento nella prossima legge utile. Il caso però è diventato politico, con l’affondo del capogruppo dei Cinque Stelle all’Ars Giovanni Di Caro: “Il caso dei pensionati regionali costretti al rientro al lavoro è l’ennesimo capolavoro del governo dei disastri”. E sul tema è intervenuta anche la Uil Sicilia: “Sarebbe un caos” – dice il segretario generale Claudio Barone.