Rappresentazione all’ITET ‘Caruso’ di Alcamo. Si celebra la Giornata contro la violenza sulle donne

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L’Istituto tecnico  “Girolamo Caruso” di Alcamo è vicino alle associazioni del territorio nella Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, che si celebra in tutto il mondo. Infatti nell’aula magna dell’istituto, diretto da Vincenza Mione, l’associazione “Le Pleiadi” in collaborazione con l’ITET “Girolamo Caruso” mettono in scena il 25 novembre alle 10 per gli studenti e alle 18,30, apertura al pubblico, una performance artistica video/teatrale: “Questa NON sono IO” regia Antonio Pandolfo, attrice Martina Salato, produzione associazione “Le Pleadi”, che nella mitologia greca sono sette sorelle che combattono contro le sventure. E’ stata l’assemblea dell’Onu nel 1999 a scegliere questa data in ricordo del sacrificio delle sorelle Patria, Minerva e Maria Teresa Mirabal, uccise dagli agenti del dittatore Rafael Leonidas Trujillo nella Repubblica Dominicana.

Questa giornata   precede la Giornata mondiale dei diritti umani il 10 dicembre di ogni anno, promossa dal 1991 mentre il primo dicembre si celebrala Giornata mondiale contro l’Aids. In molti paesi, come l’Italia, il colore esibito nella giornata del 25 novembre, è il rosso. Uno degli oggetti simbolo è rappresentato da scarpe rosse da donna, allineate nelle piazze o in luoghi pubblici, a rappresentare le vittime di violenza e femminicidio. La campagna in Italia viene in particolar modo  portata avanti dai Centri antiviolenza e dalle Associazioni di donne impegnate nell’ambito della violenza contro le donne. Ad Alcamo inaugurato lunedì 25 novembre di due anni fa il Centro antiviolenza gestito dall’associazione “Le Pleiadi”, che opera nel settore e sul territorio da oltre dieci anni.

Lo sportello di ascolto, nato da un bando regionale, è volto a finanziare spazi di accoglienza per le donne vittime di violenza.  Operatrici quali psicologhe, avvocati, mediatori culturali offrono assistenza sul piano psicologico. Lo sportello è inoltre collegato al numero riconosciuto a livello nazionale come riferimento per le donne che subiscono violenza (1522). Purtroppo femminicidi e altre forme di violenze sulle donne sono quotidiane. 90 i femminicidi dall’inizio dell’anno commessi in Italia dal partner o da un ex. Molti femminicidi sono stati le cronache di una morte annunciata e le Istituzioni a tutti i livelli, hanno gravissime responsabilità perché non hanno preso in seria considerazione i disperati appelli di donne vittime di violenze che si consumano spesso tra le mura domestiche. In Italia spesso la magistratura adotta provvedimenti che sono palliativi.

Per esempio l’allontanamento. Il violento deve stare lontano dalla vittima 300-400 metri. Ma ciò non frena aggressioni o in qualche caso omicidi. Allontanamento deve significare. Io ti mando dalla Sicilia per esempio in un piccolo comune, dove si potranno garantire i controlli, ad almeno mille e 500 chilometri di distanza dal luogo dove risiede l’aggressore, il violento che spesso si trasforma in omicida. E questo è solo un esempio di leggerezza da parte delle Istituzioni. E intanto ultima strage ieri a Sassuolo