Quasi dieci anni dalla morte di Ludovico Corrao. Si farà intitolazione?

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Fra qualche giorno, esattamente il 7 agosto prossimo, saranno trascorsi dieci anni dalla morte dell’ex senatore ed ex sindaco di Alcamo e di Gibellina, l’avvocato alcamese Ludovico Corrao. Decadrà quindi l’ultimo veto per intitolare una strada o un’opera a colui che negli anni ’60, fra l’altro, fece diventare di interesse mondiale il caso di Franca Viola. Un’attesa di dieci anni, prevista dalla prefettura, che però in molti casi è stata ridotta quando le amministrazioni comunali si sono espresse con determinazione di fronte a personaggi di assoluta levatura.

La proposta di intitolare una via all’ex senatore, ucciso il 7 agosto del 2011 da un suo dipendente nordafricano poi assolto, un anno dopo, perché ritenuto non in grado di intendere e di volere, arrivò in consiglio comunale nel novembre del 2016. Era stata l’opposizione a presentare l’apposita mozione ma la maggioranza pentastellata, eletta assieme al sindaco Surdi da alcuni mesi, bocciò la proposta sollevando anche le ire della locale camera del lavoro della CGIL.

La vasta ed eclettica opera di Lodovico Corrao va ancora avanti, anche dopo dieci anni dalla sua morte, con la Fondazione Orestiadi di Gibellina, conosciuta in mezzo mondo e con sedi anche nei paesi rivieraschi del Nordafrica. La storia di un’importante figura alcamese, evidentemente, non andò a genio ai 5 Stelle che bocciarono la proposta. Magari adesso, in preparazione della campagna elettorale e nell’ottica di accalappiare consensi, l’intitolazione si farà, magari proposta direttamente dalla giunta Surdi o dalla sua maggioranza.