Provincia: lutto cittadino per le vittime del mare.

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È stato proclamato per oggi, dal presidente dell’Anci Sicilia Leoluca Orlando,  il lutto cittadino per esprimere solidarietà alle vittime dei naufragi e per condannare la indifferenza e inadeguatezza dell’Unione Europea e gli egoismi degli Stati.

L’Anci Sicilia ha invitato, infatti, i 390 Comuni siciliani a proclamare il lutto cittadino e ad organizzare iniziative che diano voce e concretezza ad elementare rispetto della vita e della dignità umana. All’iniziativa ha anche aderito il Comune di Alcamo con un minuto di silenzio a mezzogiorno. Mentre il comune di Campobello ha tenuto per tutto il giorno bandiere a mezz’asta.

Questa può essere considerata “la più grande strage” del Canale di Sicilia, «Di fronte a una strage di tale portata – dichiara il sindaco di Campobello – Castiglionenon si può restare indifferenti. Ѐ necessario che tutta l’Europa si assuma le proprie responsabilità, mettendo in campo i meccanismi umanitari indispensabili affinché questi poveri disperati abbiano una possibilità di sopravvivere”. A commemorare gli oltre 700 migranti che ieri hanno perso la vita in uno dei tanti viaggi della speranza dalla Libia verso l’Italia anche il sindaco di Mazara del Vallo, Cristaldi dichiarando che: “La nostra Città è terra di accoglienza e di ospitalità –ma sentiamo ogni giorno che i nostri sforzi non servono a nulla e appaiono come un granello di sabbia nel grande deserto dell’inerzia anche nella Comunità internazionale. A che serve – conclude Cristaldi – spendere milioni di euro in centri di accoglienze e in enti di assistenza all’immigrazione se questi non possono riuscire a rispondere ad una domanda cosi gigantesca qual è quella che viene ogni giorno dal Mediterraneo e dalle coste africane”? Anche la Città di Trapani, con tutta l’amministrazione, in relazione all’inimmaginabile e immane tragedia, esprimono la loro costernazione sentendosi moralmente offesi dalla indifferenza e dai ritardi che i Governi Europei hanno sin qui evidenziato nei confronti di un evento epocale, la trasmigrazione di popoli, che non è certamente destinato ad esaurirsi se non saranno adottati provvedimenti seri, concreti e condivisi dalla comunità internazionale.

L’Amministrazione comunale di Trapani, consapevole dell’incidenza della tragedia sulle coscienze dell’intera cittadinanza, dimostratasi da sempre sensibile all’accoglienza e alla solidarietà umana, ha dichiarato per l’intera giornata di oggi il lutto cittadino.

 

Anche il rettore della Chiesa Don Alessandro Damiano ha ricordato ieri nel corso della processione di San Francesco di Paola a Trapani, patrono della gente di mare, le vittime del naufragio nel Canale di Sicilia. Intorno alle ore 19.00 il tradizionale momento in cui i fedeli della processione si radunano sulla banchina del porto, vicino al molo sanità e da una pilotina viene gettata in acqua una corona a ricordo di tutte le vittime del nostro mare, è stato occasione di raccoglimento  e di preghiera corale per la tragedia del mediterraneo. “Oggi questo mare, ha dichiarato Don Damiano,  accoglie non solo non i nostri morti ma anche altri, diversi per nazionalità e colore della pelle. Nelle vene di questi uomini, donne e bambini che hanno perso tragicamente la vita stamattina nel Canale di Sicilia scorre però lo stesso nostro sangue, nei loro cuori le stesse speranze del nostro. Apparteniamo alla stessa famiglia umana e dunque anche questi morti ci appartengono e sono nostri. Anche a loro va il nostro ricordo mentre preghiamo per tutti coloro hanno perso la vita in mare”.

Ieri nelle parrocchie si erano ricordati i numerosi immigrati approdati a Trapani la scorsa settimana mentre il Vescovo, sabato mattina, si è recato in preghiera al cimitero di Trapani dove si trovavano alcune salme delle vittime dell’altra tragedia dell’immigrazioni che si era verificata sempre al largo delle coste libiche all’inizio della scorsa settimana.

San Francesco di Paola 2 (2)     San Francesco di Paola 1

 

(nelle foto la processione di San Francesco di Paola a Trapani)