Trapani al 94esimo posto in Italia su 107 province nel rapporto tra pensioni erogate ed occupati. In provincia di Trapani , a fronte di 144 mila pensioni erogate, gli stipendi percepiti ammontano a 116 mila, con un saldo negativo di 28 mila unità. Peggio di Trapani, in Sicilia – fanno: Agrigento 97° posto; Catania 100° posto; Palermo 103esima posizione, e ultima provincia tra le isolane, Messina, col 105esimo posto a soli due gradini dal baratro, su cui poggia l’ultima provincia in classifica a livello nazionale e, cioè, Lecce.
E evidente che la grave crisi demografica in atto, che difficilmente si riuscirà a rimpiazzare tutti questi lavoratori che non saranno più tenuti a timbrare il cartellino ogni giorno. Insomma, gli assegni erogati dall’Inps sono destinati a superare le buste paga degli operai e degli impiegati occupati nelle nostre fabbriche e nei nostri uffici, anche nelle ripartizioni geografiche del Centro e del Nord, mettendo così a rischio la sostenibilità economica del nostro sistema sanitario e previdenziale. Delle 107 province d’Italia monitorate in questa analisi dell’Ufficio studi della CGIA, solo 47 presentano un saldo positivo. “Con tanti pensionati e pochi operai e impiegati – afferma il segretario della CGIA, Renato Mason – la spesa pubblica non potrà che aumentare, mentre le entrate fiscali sono destinate a scendere. Questo trend, nel giro di pochi anni, minerà l’equilibrio dei conti pubblici. Per invertire la tendenza bisogna aumentare la platea degli occupati, facendo emergere i lavoratori in nero e aumentando i tassi di occupazione di giovani e donne che in Italia continuano a rimanere i più bassi d’Europa”.