” Prima Giornata Mondiale della Geodiversità”, studio e valore degli elementi “non viventi”

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Si celebra oggi, per la prima volta, la “Giornata Mondiale della Geodiversità” indetta dall’UNESCO nell’ambito della 41° sessione della Conferenza Generale tenutasi a Parigi lo scorso anno. Per geodivesità si intende l’insieme degli elementi “non viventi” della natura e quindi  i minerali, le rocce, i fossili, il suolo, i sedimenti, le montagne, la topografia, i processi geologici e gli elementi idrologici come i fiumi e i laghi. La ricorrenza ha lo scopo di sensibilizzare la società sull’importanza che la natura “non vivente” ha per il benessere umano e per la gestione sostenibile dell’intero pianeta.

Quello della geodiversità è un concetto che spesso si confonde a quello della “biodiversità” dalla quale si distingue per il fatto che la biodiversità comprende, invece,  la varietà  di organismi viventi all’interno di un ecosistema. Quello che lega il mondo vivente e quello non vivente è un legame strettamente connesso perché non si può proteggere la biodiversità senza conoscere (e quindi proteggere) anche la geodiversità. Elementi quali le rocce, ad esempio sono fondamentali per la formazione dei suoli e alla base dello sviluppo economico e sociale dell’umanità. Fondamentale anche per la transizione “verde”: le risorse minerarie, se ben usate, possono creare ricchezza e posti di lavoro decarbonizzando lo sviluppo.

La geodiversità può fornirci informazioni anche sull’impatto del cambiamento climatico in diversi periodi della storia della Terra e su noti eventi catastrofici come lo schianto dell’asteroide che causò la scomparsa dei dinosauri 65 milioni di anni fa. Esempi eccezionali di geodiversità sono conservati nei Geoparchi mondiali dell’UNESCO in tutto il mondo. Una ricorrenza, quella di oggi che coincide, tra l’altro, con la celebrazione della “Settimana del Pianeta Terra”, dedicata alla divulgazione geologica già in corso in Italia  e che si concluderà il prossimo 9 ottobre.