PRG di Alcamo, 40 proposte del consiglio comunale. Pitò (opposizione) salva il numero legale

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Una quarantina le determinazioni e le proposte dei consiglieri comunali, molte delle quali all’unanimità, approvate ieri sera dal massimo consesso civico alcamese sul nuovo piano regolatore generale. Accolte anche alcune presentate dall’opposizione che però alla fine, ha quasi in blocco lasciato i lavori. La presenza in aula di Gino Pitò di ABC, fra l’altro ingegnere e quindi specializzato in materia, ha mantenuto in piedi il numero legale e ha consentito al consiglio comunale alcamese di completare i lavori. Pitò ha poi seguito la strada dell’astensione sul voto allo schema di massima spiegando che il PRG è della città e che quindi non se la sentiva di far decadere il numero legale, aggiungendo che si è astenuto in quanto non è stata accolta la sua richiesta di tempo un più, almeno due settimane, per analizzare e valutare il corposo incartamento.

Quello di ieri sera è comunque uno dei primi passi. Il PRG comincerà infatti adesso  la fase della VAS, la valutazione ambientale strategica, e poi raggiungerà la sua redazione finale per l’adozione. A quel punto i cittadini potranno presentare opposizioni e osservazioni. Le determinazioni dei consiglieri comunali approvate ieri sera riguardano svariati argomenti, molti Alcamo Marina in materia di parcheggi, esproprio di aree anche quella dell’ex Motel Beach, individuazione di zone per la realizzazione di attività ricettive. Altri interventi hanno riguardato alcune modifiche alla riperimetrazione del centro storico e ai siti destinati al conferimento dei rifiuti. Novità anche sulla viabilità con la faraonica iniziativa di una strada di collegamento dal Viale Europa fino alla 113 e sulle aree produttive; in quest’ultimo caso è stato previsto l’ampliamento  delle zone per attività commerciali e artigianali non nocive ubicandole in prossimità di strade intercomunali e vicino alla città, privilegiando il ritorno alle piccole  e medie imprese e prevedendo zone miste.

Fra le tante determinazioni anche quella riguardante l’area destinata a fiere, circhi, spettacoli viaggianti e luna park. Da oltre due anni nessun circo è più arrivato ad Alcamo e dal comune la risposta è stata sempre la stessa: manca un’area idonea. Adesso la decisione del massimo consesso civico di rispolverare il sito previsto nel vecchio PRG, quella fra il Palatresanti e il palazzo di vetro, prevedendone l’ampliamento. L’area, però, non potrà mai ospitare grandi complessi circensi se non altro per la presenza di una lunga serie di grossi alberi proprio al centro. Esiste una mozione in discussione, però, di effettuare l’interramento delle pompe nella piazza centrale di contrada Sasi per ospitare i circhi. Sia l’una che l’altra soluzione, però, potrebbero lasciare Alcamo senza gli spettacoli circensi chissà per quanto altro tempo ancora.

Durante la lunga seduta consiliare di ieri sera anche il giallo:  quasi 30.000 metri quadri di terreni edificabili in fondo alla zona artigianale di contrada Sasi. Il consigliere Messana ha quindi fatto propria la determinazione del consigliere Dara, sollevando gli scudi. Soltanto un errore nella colorazione della cartografia, hanno spiegato i tecnici del comune presenti ai lavori.