Prezzo del pane, impennata nel partinicese di un euro al chilo. Insorge FederConsumatori

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Mentre in alcuni comuni della provincia di Trapani il pane si compra a quattro euro al chilo, ad Alcamo la metà dei panifici presenti lo ha portato a 3,60 al chilogrammo. I paesi vicini del palermitano, hanno seguito l’esempio. Ma mentre ad Alcamo il nuovo rincaro non ha causato alcuna presa di posizioni da parte di associazioni o sindacati, a Partinico e Borgetto in molti sono andati sul piede di guerra. Un po’ tutti i panificatori, a partire dallo scorso primo novembre, hanno applicato un rincaro fissato a 3,60 euro al chilo, stesso prezzo di Alcamo. Ma mentre nella cittadina alcamese l’aumento è stato di 40 centesimi, fra Partinico e Borgetto il rincaro è stato di un euro rispetto al listino che era stato pianificato circa un anno fa. I panettieri sostengono che si è trattato di una decisione obbligata, dettata dall’aumento esagerato delle materie prime e dei costi di gestione. Al rincaro del pane si è opposta la Federconsumatori che ha diramato una nota ufficiale: “L’aumento – sostiene il responsabile di Federconsumatori, Antonio Rappa – appare sproporzionato considerato che un aumento del 30% era stato praticato pochi mesi fa.

L’aumento dell’energia elettrica non può essere scaricato sui consumatori finali che già hanno problemi a pagare le proprie bollette. Appare evidente che al di là dei motivi reali, si vuole speculare e sfruttare questo periodo di aumenti generalizzati per aumentare il prezzo del pane oltremodo. Chiediamo alla commissione straordinaria prefettizia – ha concluso Federconsumatori – una convocazione urgente di un tavolo permanente per discutere della problematica. Inoltre denunceremo e solleciteremo i controlli alla guardia di finanza e alla polizia municipale per verificare le differenze tra prezzi esposti rispetto al costo di acquisto della fattura”. I panificatori di Partinico e di Borgetto, in un incontro alla CNA, avevano in un primo momento richiesto un incremento del prezzo del pane a 4 euro al chilo. Poi la decisione a 3 euro e 60.