Irregolarità, precarietà, evasione contributiva: aspetti che nel trapanese contraddistinguono le condizioni con cui operano giornalisti. Per questo una sezione ad hoc dell’“Osservatorio provinciale permanente sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e contrasto al lavoro nero”, il cui protocollo è stato sottoscritto un paio di giorni fa in Prefettura, è stata dedicata al lavoro intellettuale e in particolare a quello giornalistico. Una situazione lavorativa che spesso mortifica gli operatori della stampa. L’impegno della prefettura è stato comunicato personalmente dal prefetto Daniela Lupo al segretario provinciale di Assostampa Trapani, Vito Orlando, e al suo vice, Max Firreri. I vertici del sindacato provinciale della stampa hanno consegnato al Prefetto il “Manifesto contro fake journalism e lavoro nero” nel quale si fa appello alle istituzioni provinciali trapanesi per un intervento nel settore. Nel documento un lungo elenco di criticità ed emergenze dell’informazione sul territorio. Una battaglia portata avanti da anni dal sindacato della stampa, a livello nazionale, con campagne di sensibilizzazione dappertutto. Professionisti sottopagati, sfruttati e ricattabili che non possono quindi garantire una cronaca davvero indipendente, né quel diritto di critica vitale per una società civile. Già nel 2011 il consiglio nazionale dell’ordine dei giornalisti ha approvato la ‘Carta di Firenze’, uno strumento deontologico per tutelare maggior riconoscimento e rispetto della dignità e della qualità professionale di tutti i giornalisti, dipendenti o collaboratori esterni e freelance, e garantire un equo compenso. Sono trascorsi da allora quasi 13 anni ma nel trapanese questi principi spesso appaiono ancora degli illustri sconosciuti. Adesso l’impegno della prefettura e l’apposita sezione del protocollo sul lavoro.