Ponte SS187, ultimi ok per lavori. Servono 100 ‘scatolari’ per guado provvisorio. Corsa contro il tempo

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Dovrebbe essere l’impresa alcamese ‘Lavori e Costruzioni’, la stessa che ha completato la demolizione del ponte sul fiume San Bartolomeo, a realizzare l’attraversamento provvisorio che dovrebbe ripristinare il collegamento fra Alcamo Marina e Castellammare del Golfo dopo l’interruzione provocata dal crollo dell’infrastruttura verificatosi nella notte fra 11 e 12 dicembre scorsi. Il progetto è stato approvato ma l’ANAS attende ancora il completamento degli ultimi piccoli passaggi burocratici prima di predisporre l’applicativo per l’impresa alcamese con la quale ha sottoscritto, da un paio d’anni, un corposo accordo-quadro.

L’attraversamento provvisorio dovrà essere realizzato con cento ‘scatolari’, grossi blocchi di cemento ed acciaio che vengono prodotti in Veneto e che dovranno raggiungere la Sicilia. Le aziende produttrici, e qui potrebbero esserci gli intoppi, hanno rallentato produzione e consegne a causa dei problemi causati dalla guerra alle acciaierie dell’Ucraina. Non appena gli scatolari cominceranno ad arrivare sul sito del cantiere verranno via via posizionati dalla ditta alla quale, da una prima analisi dei lavori previsti, servirebbe circa un mese di tempo dalla posa dell’ultimo blocco.

Si potrebbe anche fare prima qualora i tecnici dell’ANAS accordassero l’utilizzo di una nuova tipologia di calcestruzzo che necessita di molto minor tempo per la presa definitiva. Siamo qui, però, nella fase delle ipotesi. Con il consueto materiale utilizzato per tali opere pubbliche necessiterebbero, ribadiamo, circa 30 giorni di tempo. Se la ‘Lavori e Costruzioni’ dovesse ricevere l’incarico entro fine settimana e se da lunedì cominciassero ad arrivare gli ‘scatolari’, l’attraversamento provvisorio potrebbe essere pronto e transitabile non prima dell’ultima decade di giugno.

Qualora invece si verificasse qualche inghippo, anche di lieve conto, si arriverebbe a luglio e quindi in piena estate, con notevolissimi danni all’economia e al turismo del territorio. La cittadina del Golfo, dopo il crollo del ponte, è priva anche della possibilità di raggiungere in poco tempo la sua stessa stazione ferroviaria.