Era stato uno degli undici progetti finanziati con la prima trancia dei finanziamenti del Po Fser 2014-2020 per gli interventi di tutela e valorizzazione delle aree di attrazione naturale. Poi del progetto relativo all’area attrezzata di monte Bonifato e al parco sub-urbano si persero le tracce con il serio rischio della perdita del finanziamento da 380mila euro. Incontri con la Regione, con i sindacati, con il libero Consorzio ente gestore della riserva di monte Bonifato e ancona la forestale ma l’iter è rimasto ugualmente bloccato per più di tre anni. Adesso finalmente i lavori sono partiti dalla riqualificazione dell’area pic-nic della montagna alcamese mentre sono stati avviati ieri gli interventi previsti dallo stesso progetto per il parco sub-urbano che sorge al di sotto dei bastioni di piazza Bagolino.
La riserva di Monte Bonifato ha sofferto, da quando la gestione passò dalla forestale all’ex provincia, della penuria di manutenzione provocata dalla carenza di personale qualificato ma anche dal costante scarica-barile fra enti pubblici mentre il parco sub-urbano, di esclusiva competenza del comune di Alcamo, è chiuso da oltre cinque anni, da quando la giunta Surdi non ha più rinnovato la convenzione con l’associazione ‘Laurus – Cultura e Ambiente’, che deteneva la gestione del grande polmone verde. Due aree naturalistiche molto importanti che però sono uscite anche dall’agenda delle associazioni ambientaliste in clima di silente assuefazione. Finalmente però adesso i lavori sono partiti e il finanziamento ovviamente è stato salvato. I lavori sia al parco sub-urbano che all’area attrezzata di Monte Bonifato, quella che sorge all’interno della riserva Bosco d’Alcamo, dovrebbero essere ultimati entro il prossimo mese di giugno. Poi ci sarà da capire se e quando il parco di piazza Bagolino riaprirà i battenti.