“Piano di sicurezza” per i comuni serviti dal Poma. Opere per la salubrità dell’acqua

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Partirà dal sistema acquedottistico dello Jato, che alimentato dalle acque del lago Poma di Partinico, serve i comuni di Balestrate, Trappeto, Terrasini, Cinisi, Carini, Capaci e Isola delle Femmine, la stesura del mega-piano, varato dall’AMAP, che prevede la realizzazione di un sistema integrato di prevenzione di ogni possibile rischio di tipo sanitario e di sicurezza legato all’intero ciclo dell’acqua potabile, che sia posto a monte degli attuali costanti e periodici controlli ordinari sulla qualità. All’elaborazione del PSA “Piano di sicurezza dell’acqua” lavoreranno a supporto anche i dipendenti del settore tecnico-scientifico dell’Istituto Superiore di Sanità. La pianificazione, che seguirà le indicazioni fornite dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dal Ministero della Salute, “supera il concetto di controllo e monitoraggio come sono oggi intesi – ha detto Alessandro Di Martino, Amministratore Unico di AMAP – con una nuova filosofia che mira soprattutto alla prevenzione sotto il profilo tecnico e operativo e ad un appropriato uso della risorsa idrica da parte dei cittadini.”

Il PSA, per la cui stesura si terrà la prossima settimana una prima riunione operativa fra i tecnici dell’azienda e gli esperti dell’Istituto di Sanità, si muoverà su 4 assi principali che corrispondono ad altrettanti obiettivi: prevenzione di emergenze di tipo idrico-potabile, attraverso una valutazione di ogni possibile evento critico nelle sorgenti e negli invasi, agli impianti di potabilizzazione e lungo la rete di distribuzione; tempestiva verifica di eventuali eventi di contaminazione, attraverso un sistema di monitoraggio, telecontrollo ed allarme anticipato; protezione delle aree di captazione e delle sorgenti, con la predisposizione di piani condivisi con tutti gli enti e le istituzioni coinvolte; messa in atto di condizioni adeguate per favorire la partecipazione dei cittadini in modo consapevole e attivo, migliorando strumenti e procedure di comunicazione ordinaria e di emergenza.

Tutto questo tramite re-ingegnerizzazione dei sistemi di raccolta e analisi dei dati nonché costruzione di basi informative tramite le quali condividere informazioni non solo all’interno dell’azienda, ma anche e soprattutto con gestori, Enti ed Istituzioni che si occupano di monitoraggio e protezione del territorio e della salute nel nostro territorio”.