Le perdite di acqua, monumento allo spreco mentre Stato e Regioni lanciano appelli quotidiani al risparmio, a macchia di leopardo si trovano in tutto il territorio della città di Alcamo, abituata a soffrire la sete. Secondo l’Ufficio tecnico sarebbero poche decine. Ma da queste l’acqua sgorga abbondante lungo le strade formando anche pozzanghere. E tanti alcamesi capiscono che arriva l’acqua quando ogni tre giorni notano il prezioso liquido che sgorga lungo le cunette invadendo pericolosamente l’asfalto.
Un vero fiume in fondo alla via Porta Palermo a poche decine di metri dallo svincolo della statale 113. Stessa situazione nella via Madonna della Catena e così via. Entrambe le strade sono tra le più trafficate e le perdite sono sotto gli occhi di tutti. Allo stato attuale tutte le sorgenti da Cannizzaro a Montescuro riempiono regolarmente i serbatoi del Bottino. Quasi 115 litri di acqua al secondo, ma se ne perdono migliaia. La notizia della campagna in corso della Regione per risparmiare acqua, bene prezioso, forse non è arrivata al Comune di Alcamo.
“Una situazione insostenibile – tuona Saverio Messana, presidente del Consiglio comunale. Dobbiamo cambiare registro sul piano delle riparazioni e non solo per le perdite di acqua. Tali servizi vengono aggiudicati, tramite appalto, alla ditta vincitrice. Per l’anno in corso era prevista una spesa di 300 mila euro da incassare con i servizi cimiteriale. Cifra che non è stata raggiunta e pertanto il servizio è interrotto da qualche mese. Ciò significa impossibilità di fare le riparazioni e una gran quantità d’acqua che si perde. Un problema spreco che va risolto al più presto”. P
oi Messana aggiunge: “Una sola ditta non può intervenire tempestivamente e quindi si perde tempo prezioso con sperpero di acqua. Stiamo valutando di affidare il servizio ad almeno tre imprese suddividendo la somma prevista in bilancio. In questo modo le riparazioni potranno effettuarsi nel volgere di pochi giorni”. Intanto già domani il consiglio è chiamato a fare una variazione di bilancio per trovare i fondi: previsti 144 mila euro sino alla fine dell’anno in modo da effettuare le riparazioni, che dovrebbero partire il mese entrante.