La segreteria in carica vince con il 49% in favore di Bonaccini ma l’area che cerca di farsi largo, quella che appoggiava Schlein, arriva al 42. Poi staccatissimi Cuperlo con il 7,2% e De Micheli con lo 0,8. Ad Alcamo gli esponenti della reggenza cittadina continuano a dire che il voto per i candidati a segretario nazionale è assolutamente libero e non rappresenta le anime interne al partito. Ad onor del vero ci credono in pochi perché i congressi cittadini indetti per individuare chi andrà alle primarie fra i quattro candidati rappresentano un modo per pesare le rispettive forze. Ad Alcamo quei pochi iscritti del PD (81), hanno votato in 67, sono andati in ordine sparso.
Sembrava che Bonaccini dovesse spopolare e invece ha raccolto 33 voti contro i 23 di Schlein e 11 dello zoccolo duro dell’ex PCI che sono andati a Cuperlo. Una frattura quindi evidente tra l’attuale segreteria provinciale guidata da Domenico Venuti da un alto e l’area che ruota attorno a Dario Safina, Camillo Oddo e Giacomo Tranchida. Questi ultimi e i loro amici sono stati estromessi dalla rinnovata segreteria provinciale trapanese del PD che è stata ricomposta con un solo colore, quello del gruppo che fa capo al segretario Venuti.
Che i rapporti tra le due aree del PD non fossero idilliaci lo si sapeva da tempo. Le cose, però, sono precipitate quando la sfida per l’ARS fra Venuti e Safina ha registrato il successo di quest’ultimo. Il segretario ha quindi azzerato l’organo direttivo provinciale e poi tentato di sottrarre il seggio a Safina presentando ricorso. I verdetti, però, hanno dato ragione al deputato trapanese che è rimasto in carica mentre il sindaco di Salemi ha continuato a tenersi ben stretta la segreteria provinciale di cui, dopo l’azzeramento e la nuova nomina, non fa parte nessuno dell’area avversa. Un PD che in provincia di Trapani, alle regionali, ha ottenuto un importante exploit ma che a livello di circoli cittadini, anche ad Alcamo, sta quasi scomparendo.