Passaggio al nuovo digitale, tracollo di emittenti. PD chiede sostegni alla Regione

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Il passaggio alle nuove tecnologie della Tv digitale sta mettendo a serio rischio la sopravvivenza di decine di emittenti televisive private in Sicilia. Sulla vicenda il gruppo parlamentare del PD all’ARS ha presentato un ordine del giorno per chiedere l’attivazione di misure di sostegno alle piccole emittenti locali. “Chiediamo al governo regionale di attivare tutte le iniziative utili al sostegno del settore radiotelevisivo siciliano che rischia il tracollo a seguito della transizione verso il nuovo digitale terrestre”. Lo hanno chiesto nel documento presentato a Sala d’Ercole dai democratici Baldo Gucciardi,  Anthony Barbagallo, Giuseppe Arancio, Michele Catanzaro, Antonello Cracolici e Nello Dipasquale.

“Com’è noto – si legge nell’ordine del giorno – a partire da gennaio è iniziato il passaggio allo standard di seconda generazione della Tv digitale così come stabilito dall’Unione Europea, ed il numero minore di frequenze obbliga tutti gli operatori ad adottare un nuovo standard, il DVB T2. I canali messi a disposizione da Raiway, azienda che gestisce le infrastrutture e i servizi di rete per gli operatori del settore, – scrive il PD nell’ordine del giorno – bastano solo per poche televisioni le quali per trasmettere, solo con copertura regionale, potranno essere costrette a sostenere costi notevoli, anche fino ad 80 mila euro l’anno. È evidente che si tratta di una cifra del tutto fuori mercato per la Sicilia e che molti editori non saranno in grado di reggere un simile incremento dei costi”.

Secondo il PD si rischia così di penalizzare tante piccole emittenti e e quindi nuocere alla pluralità dell’informazione portando “ad una crisi occupazionale in un settore altamente specializzato”. Il gruppo parlamentare dei democratici chiede dunque al governo regionale di prevedere forme di sostegno economico alle emittenti locali, proprio a tutela della pluralità dell’informazione e dei posti di lavoro.