Passa la sfiducia, Forgione non è più il sindaco di Favignana

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Francesco Forgione non è più il sindaco di Favignana. È stata approvata in consiglio comunale la mozione di sfiducia firmata da otto consiglieri. L’atto è esecutivo e adesso si attende l’invio di un commissario nominato dalla Regione. Il dibattito è durato oltre tre ore. Nel suo intervento Forgione ha tracciato un bilancio della sua amministrazione e abbandonato l’aula al termine dell’intervento. “Di fronte alla vostra sfiducia sono tranquillo – ha detto – perché per fortuna ognuno ha la propria storia da cui guardare al futuro. Da domani continuerò ad amare queste isole come le ho amate prima di esserne il sindaco, consapevole che quel poco che ho fatto con disinteresse, rigore morale e passione civile, comunque sarà patrimonio di tutta la comunità”.

Presenti, alla votazione, solo i consiglieri comunali che avevano proposto la mozione di sfiducia nei confronti del primo cittadino: gli altri quattro hanno preferito lasciare l’aula anche perché,  loro voto sarebbe stato ininfluente. Passa  linea anti Forgione. La mozione, presentata e votata per la seconda volta nel giro di sei mesi, aveva tutti i voti necessari per essere approvata: otto, appunto. Fondamentale la scelta del consigliere Pietro Giangrasso dichiaratosi indipendente da pochissimo tempo dopo essere stato uno dei baluardi a sostegno del Sindaco Forgione sin dall’inizio della legislatura. Dure le parole del Sindaco silurato nel suo ultimo discorso da primo cittadino delle Egadi, con accuse lanciate al modus operandi della politica favignanese. Accuse alle quali hanno replicato i consiglieri proponenti la mozione di sfiducia.

Ora inizia la campagna elettorale con molto anticipo per cercare di accaparrarsi la poltrona di primo cittadino. Francesco Forgione nato a Catanzaro il 15 agosto 1960 è un politico italiano, presidente della Commissione parlamentare Antimafia dal 2006 al 2008. Dal 6 ottobre 2020 è sindaco del comune di Favignana. E’ stato eletto con poco più del  49 per cento dei voti raccogliendo 1176 preferenze. Ha militato nel Pci e poi in Rifondazione comunista. Ha ricoperto fra l’altro la carica di deputato regionale, nazionale e presidente dell’Antimafia.