Partinico-Sindaco indagato per abuso d’ufficio, arrivano le conferme

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Arrivano conferme ufficiali riguardo all’indagine per abuso d’ufficio nei confronti del sindaco di Partinico Salvo Lo Biundo. Ad uscire allo scoperto l’avvocato Bartolomeo Parrino, colui il quale ha avanzato questa denuncia per conto del suo assistito per la presunta nomina illegittima del comandante dei vigili urbani attualmente in carica, Giuseppe Russo. Il legale conferma che effettivamente vi è in atto un’indagine contrariamente invece da quanto affermato dal primo cittadino, il quale sino ad oggi ha sempre smentito, sostenendo di non avere mai avuto alcuna notifica in merito e minacciando querele a destra e manca per chi avesse fatto circolare la notizia. Oggi arriva però la conferma alle indiscrezioni circolate nelle ultime ore sul fatto che fosse proprio l’avvocato Parrino a seguire questa vertenza sfociata nell’apertura di un’indagine in Procura.
La vicenda è quella che si trascina oramai da lungo tempo ed è inerente per l’appunto alla decisione del primo cittadino di nominare nell’oramai lontano maggio del 2013 in qualità di comandante della polizia municipale Giuseppe Russo, attualmente in carica. Alla base della nomina vi sarebbe la “mancata regolarità delle procedure adottate dall’amministrazione comunale”. Infatti si presume la violazione del contratto nazionale di lavoro secondo il quale si stabilisce che il comandate deve essere inquadrato nella categoria “D” mentre Russo appartiene alla categoria “C”. Dopo le prime polemiche si era paventato un dietrofront dell’amministrazione tanto che l’allora segretario generale del Comune, Vincenzo Pioppo, diede l’annuncio di una indizione di avviso pubblico per la nomina del comandante di polizia municipale. Invece l’iter venne bloccato con riconferma dell’incarico a Giuseppe Russo. Una nomina che addirittura spaccò il fronte sindacale con la Cgil a presentare un esposto sul merito e la Cisl che al contrario sostenne la tesi che il comando dei vigili urbani è un’entità autonoma in staff al sindaco e che quindi la nomina diretta, nonostante il profilo “C”, era legittima. Chiaramente sul merito della vicenda l’avvocato Parrino non entra ma si limita ad evidenziare le discrasie che a suo dire si sarebbero venute ad evidenziare con gli atti amministrativi posti in essere per la nomina di Russo.