Partinico: refezione scolastica, è protesta

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Costretti a doversi arrangiare con panini imbottiti. Ogni sacrosanto giorno della settimana all’ora di pranzo. Succede ai bambini che frequentano le sei scuole materne della città: da poco più di una settimana per loro è cominciato l’orario prolungato ma della refezione scolastica neanche l’ombra. Tutto stoppato per ragioni di tipo tecnico ed economico: in pratica ancora il bilancio non è stato approvato e non si può garantire la prosecuzione del servizio. Situazione che ha fatto inviperire decine di genitori di cui si è fatto portavoce il consigliere comunale Gianfranco Lo Iacono, nella doppia veste istituzionale e di papà: “Io e tanti genitori siamo stati presi in giro in tutto questo tempo – precisa il consigliere -. Prima l’amministrazione ci aveva detto che il servizio non partiva a settembre per via delle proteste che hanno coinvolto gli operatori scolastici nella vertenza a livello regionale per il rinnovo del loro contratto. Poi mi è stato personalmente riferito che c’è era stato un errore nella trascrizione di una delibera con cui si formalizzava l’avvio della refezione. Solo oggi (ieri per chi legge, ndr) si è scoperta la verità: con una nota firmata venerdì scorso il segretario generale del Comune, Vincenzo Pioppo, ha stoppato la procedura per l’affidamento del servizio chiedendo al capo Settore della Pubblica istruzione di attendere il bilancio. E’ evidente allora che alcuni esponenti della giunta hanno mentito in tutto questo lasso di tempo”. A ritrovarsi con questa patata bollente fra le mani il neoassessore alla Pubblica istruzione, Vincenza Briganò (in carica da giovedì scorso, ndr), che chiarisce la vicenda: “L’inghippo sta nel fatto – precisa la Briganò – che il servizio è stato garantito da una ditta per un biennio ed il contratto è scaduto proprio nel giugno scorso. Ora le strade da praticare possono essere due: o andare ad una nuova gara d’appalto oppure garantire la prosecuzione attraverso la precedente ditta. La seconda opzione è certamente quella migliore in quanto si potrebbe procedere alla riattivazione del servizio in modo più celere e anche più economico, evitando l’indizione della gara d’appalto. Ma per fare ciò necessita prima l’approvazione del bilancio che è in fase di predisposizione e approvazione. Quindi ci sarà da stringere i denti ancora per qualche giorno e il problema sarà risolto”. Dunque sarà necessario prima l’approvazione dello strumento finanziario, dovranno essere appostate le somme necessarie e quindi si dovranno predisporre i documenti per la prosecuzione del contratto. I tempi, a dire il vero, non sembrano strettissimi. C’è chi sostiene che in realtà questa manovra sia stata attuata per potere trovare dei risparmi in bilancio, facendo quindi partire il servizio con ritardo.