Alba di terrore per una famiglia partinicese. In quattro, marito, moglie, figlia e genero, sono stati vittima di un commando di finti finanzieri e carabinieri che hanno fatto irruzione all’interno della casa attigua alla gioielleria Cucchiara di via Zito, gestita dagli stessi residenti vittime dell’incursione criminale. Il terrore è durato una mezzora sino a che la banda di criminali si è messa in fuga, forse perché non è riuscita nello scopo di penetrare all’interno dell’esercizio commerciale. Una delle vittima ha avuto la forza di reagire e di sparare quattro colpo di arma da fuoco. E’ successo tutto intorno alle cinque e un quarto di oggi: suona il campanello e dal citofono chiedono di aprire il portone per permettere una fantomatica perquisizione autorizzata dal magistrato. Ignari e impauriti aprono il portone e si vedono di fronte 5 persone, a volto scoperto, con indosso occhiali da sole e berretto. La commedia va avanti sino a che i residenti dell’abitazione non si insospettiscono, capendo che quelli non erano finanzieri e militari dell’Arma. “E’ finito il gioco, ora si fa sul serio” avrebbe gridato uno dei componenti della banda uscendo allo scoperto e confermando che si trattava di una rapina. Il genero è stato immobilizzato con una fascetta di plastica ai polsi mentre la suocera è stata presa come vero e proprio ostaggio dalla banda che evidentemente cercava qualcosa. Forse erano alla ricerca di una porta che accedesse alla gioielleria ma che di fatto non esiste. Ad un certo punto, forse perché impauriti dalle continue urla della donna presa in ostaggio, il commando decide di darsi alla fuga. Ad attenderli fuori due auto con cui si sono dileguati. ma nel frattempo il titolare della gioielleria, 82enne, ha avuto la forza di reagire e di impugnare la pistola, regolarmente detenuta, e di sparare dal balcone quattro colpi di arma da fuoco contro le auto dei malviventi. Uno dei colpi sarebbe andato sicuramente a segno, centrando uno delle due macchina. Non si ha la certezza però che tra i colpi esplosi qualcuno abbia potuto colpire un componente del commando. “Sono stati momenti di vero terrore, di grande paura – racconta una delle vittime -. Ad un certo punto, con quelle pistole puntate alla schiena, non sapevamo se avremmo più visto il sole”. Le vittime della tentata rapina hanno sporto denuncia alla Compagnia dei carabinieri della città, raccontando tutto nei minimi dettagli. Gli inquirenti hanno effettuato un sopralluogo e sequestro le immagini contenuta nella cassetta registrata dalle telecamere di videosorveglianza. In più sono state raccolte alcune impronte digitali e i bossoli dei colpi di pistola esplosi. A quanto pare sarebbe lo stesso commando che nei giorni scorsi, con le stesse modalità, ha derubato una famiglia di Villagrazia di Carini e hanno messo a segno una rapina nella sede della Tnt spedizioni, lungo la Statale 115, a Campobello di Mazara. In quest’ultimo caso però si erano finti dei poliziotti.