Partinico: falsi incidenti, maxi retata

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Auto noleggiate apposta per simulare incidente stradali e ottenere così risarcimenti assicurativi: un meccanismo rodato e ingegnoso che è stato scoperto dalla polizia e che operava tra Partinico, Trappeto e Balestrate. All’alba di oggi sono scattati 28 arresti culminati nell’ambito di indagini che andavano avanti da tempo  e che avevano visto il coinvolgimento di 117 persone. Per 28, in particolare, la Procura ha ipotizzato le accuse di associazione per delinquere finalizzata alla truffa assicurativa. Ai domiciliari vanno Provvidenza Saputo, 44 anni; Carmela Mattina, 55 anni; Giuseppe Marino, 47 anni; Francesco Marrocco, di 36; Rosalba Marchione, avvocato di 34 anni di Partinico; Ennio Cipolla, avvocato di 43 anni di Partinico; Umberto Li Vecchi, perito di 53 anni di Partinico; Fabio Orlando, perito di 42 anni di Partinico; Stefano Antonio Fedele, perito di 65 anni di Partinico; Antonio La Mantia, 51 anni, perito di Partinico. Obbligo di dimora per Leopoldo Buda De Cesare, 54 anni; Roberto Fiorentino, 22; Giovan Battista Saputo, 39; Laura Pizzo, 31 anni; Rosalia Ingrao, 49 anni; Ciro Pellegrino, 50 anni; Anna Maria Vitale, 49; Agatino Bommarito, 54; Giuseppe Sgroi, 50; Salvatore Zulfo, 53 anni; Gioacchino Zulfo, 50; Agostino Tognetti, 32 anni; Salvatore Cassarà, 57 anni; Antonino Fedele, 38; Francesco Miraglia, 28; Giuseppe Ferreri, 52 anni; Angelo Vitale, 36 anni; Salvatore Landa, 42 anni e Massimiliano Meli, di 40. Di questi, dieci sono finiti ai domiciliari, altri dodici hanno avuto l’obbligo di dimora mentre le posizioni di cinque si sono ridimensionate durante le indagini. L’unico a finire in carcere è stato invece Vincenzo Nobile, pregiudicato di Partinico, proprietario del fondo messo a disposizione dell’organizzazione è in cui venivano simulati gli incidenti. La mente era una persona: Vincenzo Nobile, 54 anni, finito pure agli arresti, che si avvaleva della complicità dei familiari e di altre persone di fiducia per predisporre le simulazioni dei sinistri. Vittime diverse compagnie assicurative. Ad altri dieci indagati sono stati notificati provvedimenti di obbligo di dimora. Associazione a delinquere finalizzata alla truffa è l’accusa contestata dal Pm Geri Ferrara, che ha diretto l’indagine, avviata circa due anni fa. I mezzi coinvolti, in molte occasioni, risultavano gli stessi anche se le targhe venivano sostituite a seguito di denunce di deterioramento o di smarrimento, e si procedeva, dunque, alla reimmatricolazione dei veicoli. In altri casi, le targhe dei mezzi coinvolti nei falsi incidenti venivano pure alterate, in modo da indurre le compagnie assicuratrici in errore circa lo stato della pratica risarcitoria. Nell’appezzamento di terreno di  proprietà di Nobile dov’era stata approntata la “pista di collisione” di circa 50 metri di lunghezza per 5 di larghezza, c’era anche deposito di parti di carrozzerie già danneggiate, di auto di diverso tipo quali portiere, cofani, paraurti ed altro materiale, da adoperare volta per volta nella costruzione dei finti sinistri.