Partinico: emergenza rifiuti, la soluzione

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Partinico si candida per ospitare impianti di trattamento dei rifiuti a tecnologia avanzatissima, in grado secondo tecnici del settore in azzerare la quantità di rifiuti da trasportare in discarica. Il sindaco Salvo Lo Biundo ha dato la disponibilità ad attivare le eventuali procedure per realizzare una struttura simile che possa essere a disposizione di una vasta area siciliana a cavallo anche con quella trapanese, con un occhio in particolare alla città di Alcamo dove ancora oggi si pagano costi importanti per il trasporto dei rifiuti nella discarica di Siculiana, in provincia di Agrigento. A confrontarsi diversi sindaci questa mattina al Palazzo dei Carmelitani di Partinico dove si è tenuto un tavolo tematico dal  titolo “Emergenza rifiuti in Sicilia: una proposta concreta in risposta al disastro ambientale di oggi”. Il primo cittadino partinicese ha garantito che il suo Comune darà la sua disponibilità ad allocare questo tipo di impiantistica si presume nell’area industriale.

A promuovere questo incontro il “Movimento Più” impegnato in un progetto che in prospettiva garantisca il raggiungimento del risultato “rifiuti zero”, intendendo promuovere e valorizzare il modello di discarica adottato a Peccioli, Comune toscano della provincia di Pisa. In sostanza si vuole esportare anche in questo territorio il sistema di impiantistica che trasformi il rifiuto in energia elettrica e vapore con ritorni quindi anche economici per le comunità, prevedendo anche tagli alle imposte connesse allo smaltimento dei rifiuti.

Un problema di non poco conto quello dei rifiuti, specie per la provincia di Palermo. Nel partinicese in un anno il servizio si è fermato una decina di volte: in questo comprensorio si producono giornalmente 270 tonnellate al giorno di immondizia, soltanto ad Alcamo si arriva a quota 100 tonnellate, anche se la metà si riescono a differenziare e quindi non si smaltiscono in discarica. Si tratta di territorio dove comunque c’è un’alta quota di rifiuto prodotto giornalmente con conseguenti alti costi a carico dei cittadini. Per mandare avanti il progetto sicuramente servirà però l’appoggio della Regione.