Alpauno

Partinico, distilleria verso la delocalizzazione

PARTINICO – La distilleria Bertolino dice sì al nuovo protocollo d’intesa elaborato e approvato dal consiglio comunale e nel contempo la III commissione consiliare dà l’ok al progetto di massima per la delocalizzazione dell’industria in contrada Bosco Falconeria. Due passaggi determinanti che fanno andare speditamente avanti l’iter: adesso si aspetta solo l’ultimo atto, è cioè l’ok del civico consesso che dovrà essere convocato nei prossimi giorni. Il protocollo è stato invece sottoscritto dalla titolare dell’industria, Antonina Bertolino, dal sindaco Salvo Lo Biundo, e dal segretario generale del Comune Vincenzo Pioppo. La firma in realtà è arrivata solo dopo una vibrata sollecitazione dei consiglieri comunali di opposizione del Pd e dell’Udc i quali avevano richiesto l’accesso agli atti accorgendosi che il nuovo testo non era stato ancora sottoscritto. Rispetto all’iniziale bozza d’accordo prevista dal governo cittadino sono stati introdotti due sostanziali obblighi all’industria insalubre di prima classe: la trasformazione della dicitura della convenzione urbanistica consensuale in protocollo di intesa e la previsione delle varianti urbanistiche dopo la presentazione e l’approvazione da parte del consiglio comunale del progetto di massima del nuovo stabilimento industriale. Il Pd però va al contrattacco: “Non si realizzerà come detto dal sindaco un impianto per la lavorazione delle biomasse e per la produzione di bioetanolo nella nuova area dove dovrebbe delocalizzarsi l’industria – precisa il capogruppo Renzo Di Trapani -, bensì è emerso senza dubbio alcuno che si vuole realizzare soltanto un nuovo grande impianto di distillazione, su più di 15 ettari, sicuramente più innovativo tecnologicamente ma che utilizzerebbe la biomassa, costituita dalle vinacce umide, solo per fare funzionare la centrale termica per il fabbisogno energetico della stessa azienda. Denunciamo la totale incapacità dell’amministrazione Lo Biundo a condurre un processo così complesso ed articolato.”. “Basta con questa politica parolaia e che non garantisce la libertà d’impresa – replica l’assessore alle Attività produttive Vito D’Amico -. Se chi contesta avesse letto per bene i documenti si accorgerebbe che siamo di fronte ad un impianto a bassissimo impatto ambientale che eliminerebbe una volta per tutte il problema delle emissioni maleodoranti”. La posizione del Pd scatena anche reazione del Movimento Democratico: “Fanno confusione dimostrando superficialità ed ignoranza – si legge in una nota – affermando che il nuovo progetto non comprenderebbe l’impianto per la lavorazione delle biomasse. Ancora una volta il Pd  si dimostra una forza che vuole bloccare, frenare e impedire lo sviluppo”.

 

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