Partinico: Distilleria Bertolino “dimenticata” dalla Regione

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Troppo arretrato e la Regione si “dimentica” di esaminare la documentazione inerente l’autorizzazione alle emissioni in atmosfera della distilleria Bertolino di Partinico. Così avrebbe liquidato la questione il dipartimento Ambiente della Regione Sicilia che ha messo in evidenza come ci siano troppe pratiche da smaltire e per questo l’importante atto relativo all’attività industriale partinicese è rimasto praticamente dimenticato sul fondo di un cassetto. Situazione che è stata rilevata nel corso di un vertice che si è tenuto proprio al Dipartimento regionale richiesto a gran voce nei giorni scorsi dal circolo Legambiente “Chico Mendes Valle dello Jato”, dal Movimento 5 Stelle, dall’Osservatorio per lo Sviluppo e la Legalità “La Franca”, dai gruppi consiliare “Cambiamo Partinico” e “Misto-Servire non Servirsi” e ancora da Rifondazione Comunista. Presa di posizione scaturita proprio da una condizione assurda che gravita attorno alla sempre discussa distilleria di Partinico: il mancato pronunciamento proprio sulla richiesta di autorizzazione avanzata dalla Bertolino alla Regione per quanto concerne le emissioni in atmosfera della stessa industria classificata dal ministero dell’Ambiente come “insalubre di prima classe”, quindi sottoposta almeno sulla carta a rigidissimi controllo per garantire il minor impatto ambientale possibile. Nei giorni scorsi era stata addirittura inviata una formale diffida nei confronti della Regione inoltrata da associazioni e partiti politici proprio per il mancato rilascio, nei termini prescritti, del rinnovo dell’autorizzazione alle emissioni in atmosfera. Richiesta che la distilleria partinicese ha presentato nel dicembre 2011, quindi quasi 2 anni e mezzo fa. “In assenza di tale rinnovo ed in mancanza di una istanza per un intervento sostitutivo inoltrata presso il ministero dell’Ambiente – scrivono in una nota coloro i quali hanno presenziato al vertice al dipartimento della Regione – si ritiene che l’autorizzazione precedente debba intendersi scaduta e non più efficace”. Tale circostanza sarebbe stata tra l’altro confermata dallo stesso dirigente responsabile del Dipartimento, Gaetano Capilli: “Purtroppo tale ritardi nell’emettere nell’istruzione della pratica – ha precisato – è stato causato dall’accumulo di arretrato che ho ereditato. Le perplessità che mi sono state avanzate saranno comunque oggetto di approfondimenti”. Dal giorno della richiesta di autorizzazione alle emissioni in atmosfera ad oggi la distilleria Bertolino ha continuato a lavorare in regime di “prorogatio”, cioè vale a dire sulla scorta della precedente autorizzazione rilasciata anni addietro oramai e non più rinnovata proprio per il mancato pronunciamento della Regione all’atto del rinnovo della concessione. Il confronto avviato con gli uffici preposti della Regione è scaturito dall’annoso problema legato alle emissioni della distilleria che, in alcuni periodi dell’anno, risultano essere maleodoranti. “Abbiamo manifestato – si legge ancora nella nota di associazioni, partiti e gruppi consiliari – le nostre valutazioni in ordine alla problematica delle emissioni in atmosfera, sia diffuse che convogliate, della distilleria Bertolino e delle relative molestie olfattive”. E’ stato deciso di indire al tal proposito una conferenza di servizio presso la Regione in tempi immediati.

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