Parco sub-urbano ad Alcamo sempre chiuso, mancano operai per ‘cantiere di lavoro’

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Nel giugno scorso alcuni lavori di messa in sicurezza e manutenzione straordinaria del verde al parco suburbano di Alcamo, polmone verde chiuso dal mese di novembre del 2019, quando scadde la convenzione fra il comune e l’ente gestore, l’associazione “Laurus, cultura e ambiente”. Da allora l’area dovette fare i conti anche con la fuoriuscita di liquami da un collettore fognario. Sempre lo scorso mese di giugno l’amministrazione Surdi annunciò che presto sarebbe partito anche il cantiere lavoro per la messa in sicurezza di viali, camminamenti, scalinate, oltre che del corpo di fabbrica insistente nel parco.

Cantiere e opere mai avviate ma non soltanto per responsabilità dell’amministrazione comunale alcamese. Accade infatti, che alla luce del reddito di cittadinanza, l’ufficio di collocamento non dispone più di operai da avviare al lavoro. In pratica merce rara, quasi scomparsa come i tanti venditori ambulanti che si trovavano in piazza della Repubblica, anche loro attratti dal reddito di cittadinanza. Il cantiere che dovrebbe partire per il recupero del parco sub-urbano che sorge al di sotto dei bastioni di piazza Bagolino, prevede una spesa di circa 130.000 euro. A prescindere dal reperimento degli operai e dall’avvio dei lavori, il polmone verde versa nel degrado più assoluto.

L’associazione “Laurus”, al momento dell’interruzione della convenzione, aveva proposto alcuni interventi al Comune ma senza ottenere risposte. Anzi mai è stato redatto il nuovo bando per avviare una nuova convenzione per l’affidamento della gestione. Dopo i 5 anni di impegno della Laurus, il parco sub-urbano è adesso chiuso da circa un anno e mezzo e gli alcamesi hanno perduto la fruizione di 12.000 metri quadri di polmone verde. Il parco, fra l’altro, dovrebbe anche essere ultimato con la sistemazione di altri 5.000 metri quadrati, quella della zona nord-ovest.