L’assessore regionale alle attività produttive, l’alcamese Mimmo Turano, non torna indietro e ribadisce, come previsto dal decreto pubblicato alcuni giorni fa sulla Gazzetta Ufficiale, che panifici siciliani potranno rimanere aperti soltanto due domeniche al mese, senza ulteriori droghe. Saranno poi le amministrazioni comunali, come già stanno facendo, a prevedere turnazioni diverse, sentite le associazioni di categoria. L’attività di panificazione è vietata quindi per almeno un giorno alla settimana comprensiva dell’obbligo di chiusura per la prima e terza domenica di ciascun mese. I panifici sono tenuti a rendere noto al pubblico l’orario ed i giorni di effettiva apertura e chiusura della propria attività mediante cartelli o altri mezzi idonei di informazione.
“Anche questa volta le nostre richieste sono rimaste inascoltate” hanno detto all’unisono Cna, Confartigianato, Casartigiani, Claai e Confesercenti che bocciano il decreto Turano. “Sarebbe il caso di dire come prima peggio di prima – sottolineano le cinque Organizzazioni riferendosi al revocato decreto voluto da Mariella Lo Bello, durato in vita appena pochi mesi”.
Le cinque sigle sostengono che profili di illegittimità, passaggi anomali e incongruenti presentava quello emanato durante il Governo Crocetta, altrettanti ne contempla l’attuale predisposto da Mimmo Turano. “Violano espressamente la direttiva Bolkestein, recepita dall’ordinamento giuridico italiano, il cui obiettivo è quello di favorire la libera circolazione dei servizi, e violano nettamente la volontà della maggior parte dei panificatori, che noi rappresentiamo, i quali valutano la decisione dell’assessore come una soluzione piratesca che non risolve il problema principalmente avvertito dalla categoria, cioè quello di favorire, in occasione della chiusura obbligatoria della prima e della terza domenica di ogni mese, la grande distribuzione organizzata. Non comprendiamo l’atteggiamento dell’Onorevole Turano che ci ha regolarmente convocati, ci ha ascoltati, ma alla fine ha agito senza tener conto delle nostre proposte”.
Cna, Confartigianato, Casartigiani, Claai e Confesercenti stanno valutando anche la possibilità di intraprendere, congiuntamente apposite azioni legali per far valere le loro ragioni e contrastare la decisione dell’Assessore Turano, “il quale, -dicono – ci ha propinato anche la beffa, ci ha radunati nel pomeriggio, dopo avere già pubblicato il Decreto in mattinata”.