Come un fulmine apparentemente a ciel sereno, ma già fos carico di nubi che preannunciavano tempesta sono arrivate le dimissioni di Calogero Pumilia da presidente della Fondazione Orestiadi di Gibellina. Una vicenda che sarebbe legata a contrasti insorti dopo che la città fondata da Ludovico Corrao è stata designata come capitale italiana della cultura 2026. «Ho appreso con stupore delle improvvise e inattese dimissioni del presidente della Fondazione Orestiadi Calogero Pumilia». È quanto dichiara il sindaco di Gibellina Salvatore Sutera. «Il Comune di Gibellina è concentrato sulle attività e le iniziative propedeutiche al 2026 anno in cui la città sarà la prima capitale italiana dell’arte contemporanea. È un lavoro molto impegnativo che, come è sempre stato fatto, stiamo portando avanti in totale sinergia con la Fondazione Orestiadi», ha detto Sutera. Dalle parole del primo cittadino è, dunque, confermata la sinergia tra Comune e Fondazione ma Sutera non si esprime su cosa abbia determinato le dimissioni di Pumilia che ha portato quest’ultimo a mollare la guida del sodalizio fondato da Ludovico Corrao. Ma evidentemente qualcosa si è rotto nel rapporto fra i due. «La mia decisione è stata inevitabile, a tutela della mia dignità». Lo scrive in un post sulla sua pagina Facebook l’ex parlamentare Calogero Pumilia. «Non potevo rimanere dentro una realtà – aggiunge – nella quale, ad attestati di stima, falsi sorrisi, abbracci calorosi, temporanei brevi chiarimenti, tutto con evidente ipocrisia. Ad indurmi a lasciare il ruolo ricoperto, – prosegue – oltre ad una modesta cinica congiura paesana, sono stati anche piccoli calcoli, banali ambizioni di alcuni componenti del cda, allettati dalla prospettiva di esercitare un protagonismo diretto senza tener conto né di capacità personali né dell’interesse e delle prospettive della Fondazione». L’ex presidente delle Orestiadi chiarisce inoltre che non è stata la politica ad indurlo alle dimissioni. «Nelle mie dimissioni – conclude Pumilia – il ruolo di Roberto Albergoni (autore del progetto Portami il futuro, col quale Gibellina è stata proclamata Capitale dell’arte contemporanea 2026) è stato indiretto, come si attaglia ad un personaggio di seconda fila.