Operazione “Ruina”, nuovamente in carcere il calatafimese Fanara. Rivalutata la sua posizione

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Era stato arrestato lo scorso dicembre, nel corso dell’operazione antimafia della polizia denominata “Ruina” e poi scarcerato e sottoposto al divieto di dimora, il quarantunenne calatafimese finito nuovamente nel mirino degli agenti della Squadra Mobile della Questura di Trapani.

L’indagato, Giuseppe Fanara, il 14 dicembre 2020, era finito in carcere nell’ambito dell’operazione antimafia che aveva coinvolto anche il sindaco Accardo, dopo essere stato sottoposto a fermo emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo con le   accuse   di   associazione   a   delinquere   di   stampo  mafioso  e danneggiamento seguito da incendio, commesso al fine di agevolare Cosa Nostra.

Fanara era ritenuto dagli inquirenti uno dei ‘fedelissimi’ del bossa di Calatafimi, Nicolò Pidone, I giudici del tribunale del Riesame lo hanno poi scarcerato sottoponendolo soltanto a dievieto di dimora nel territorio comunale calatafimese. Adesso l’epilogo della vicenda quando, sulla base dell’avvenuta rivalutazione da parte del collegio giudicante, la Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo ha emesso il nuovo provvedimento di carcerazione, eseguito dalla squadra mobile di Trapani.