Operazione ‘Oro Bianco’. Traffico di droga, inflitte 8 condanne

0
207

Prime sentenze per otto imputati dell’operazione “Oro Bianco” che il 6 ottobre del 2021 aveva permesso di smantellare un  traffico di droga che aveva Latina come epicentro con punto di arrivo per lo smercio la città di Alcamo dove vennero notificate le ordinanze di custodie cautelare. Venti in tutto gli imputati, otto dei quali hanno scelto il rito abbreviato, celebrato ieri davanti al Gup del Tribunale di Palermo, Antonella Consiglio. Gli altri hanno scelto l’ordinario in corso di celebrazione al tribunale di Trapani. Sono accusati a vario titolo di spaccio, traffico di droga e di estorsione. Diciassette anni, nove mesi e  10 giorni inflitti all’alcamese Giuseppe Di Giovanni, ritenuto dalla polizia, il capo dell’ organizzazione. Di Giovanni si trova in carcere per scontare una pena dell’operazione antimafia Freezer. Otto anni  ad Antonino Vilardi. Diciassette anni, 9 mesi e  10 giorni al partinicese Gioacchino Guida. Due anni e otto mesi  a Nicolò Rocca, difeso dall’avvocato Vito Porretto, che è riuscito a farlo assolvere dall’accusa di associazione altrimenti la pena sarebbe stata molto più alta.  La richiesta per Rocca era stata, infatti, di 12 anni. Francesco Camarda condannato a 4 anni più al pagamento di 17 mila euro di multa. Vincenzo Savallo due anni più 10 mila euro di multa.  Dieci mesi  e venti giorni più mille euro di multa  per Noemi Maria Vilardi mentre è stata assolta Gina Bertolino mamma dei due Vilardi. Condannati tutti gli imputati  al pagamento delle spese processuali. Il collegio difensivo composto dagli avvocati Vito Di Graziano, Antonio Turrisi, Giuseppe Antonio Martorana, Vito Porretto, Antonio Sottosanti, Calogero Rizzuto, Giuseppe Mannina, Giovanni Mannino, Gero Rizzuto. Giuseppe Margagliotti, Giusy Barone. Già è intenzione di molti avvocati di presentare appello.  Le indagini per l’operazione denominata “Oro bianco” partirono nel 2017 dalla sezione investigativa del  commissariato di Alcamo con la collaborazione della squadra mobile e impiego di unità cinofile. Le misure restrittive vennero emesse dal gip su richiesta della Dda di Palermo. Gli accertamenti hanno permesso di monitorare, in alcuni frangenti, affari per oltre 150 mila euro.