63 persone in carcere, 18 agli arresti domiciliari e 4 sottoposte ad obblighi di dimora e presentazione alla polizia giudiziaria. 95 i provvedimenti ai danni di uomini e donne nell’ambito della vasta operazione ‘Gordio’ che ha visto Partinico al centro delle indagini.
Alle prime luce di oggi, nella provincia di Palermo e in più regioni d’Italia, la Direzione Distrettuale Antimafia, tramite carabinieri e Dia, ha eseguito i provvedimenti nei confronti dei soggetti ritenuti a vario titolo responsabili dei delitti di associazione mafiosa, concorso esterno in associazione mafiosa, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, reati in materia di armi, droga, estorsione e corruzione.
Il Comando Provinciale dei Carabinieri di Palermo – col supporto di unità cinofile, del nucleo elicotteri e dello squadrone cacciatori di Sicilia – ha operato anche nelle province di Trapani, Latina, Napoli, Roma e Nuoro ha dato esecuzione ai provvedimenti cautelari per svariati reati, fra cui anche la corruzione di un agente della polizia penitenziaria in servizio presso il carcere PAGLIARELLI di Palermo.
Le indagini, avviate dalla Compagnia di Partinico nel novembre 2017 a seguito dei possibili cointeressi criminali tra Ottavio LO CRICCHIO Ottavio, imprenditore partinicese attivo nel settore vinicolo, e Michele Vitale, esponente della famiglia dei Fardazza, si sono sviluppate per due anni in sinergia col Nucleo Investigativo del Gruppo di Monreale. La ricostruzione degli assetti criminali ha permesso inoltre di rilevare gravi indizi di colpevolezza nei confronti di 3 membri della storica famiglia VITALE: Giusy VITALE (in passato reggente del mandamento di Partinico e poi collaboratrice di giustizia), la sorella Antonina ed il figlio di quest’ultima Michele CASARRUBIA.
Ben cinque le organizzazioni finalizzate al traffico di stupefacenti e alla produzione di droga capeggiate da personaggi già condannati per associazione mafiosa. I cinque gruppi erano capeggiati rispettivamente da Michele VITALE, da CASARRUBIA, da Nicola Lombardo genero di Leonardo ‘Fardazza’, dai fratelli Antonino e Maurizio PRIMAVERA e dai fratelli Guida.
La strategica rilevanza dei consessi organizzativi partinicesi nella gestione dei fiorenti traffici di droga per la Sicilia occidentale è emersa prepotentemente con particolare riferimento alle stabili forniture per le piazze di spaccio anche di Alcamo e della provincia di Trapani, nonché a Borgetto, Trappeto, Balestrate, Camporeale e Montelepre. L’organizzazione è riuscita anche a realizzare numerose ingerenze nell’amministrazione comunale di Partinico, sciolta poi per condizionamento mafioso nell’estate 2020.