Confiscati beni per un valore di 300.000,00 euro ad Orvieto Guagliardo, detto “Jonathan”, partinicese di 40 anni coinvolto nell’operazione “Game Over” che ha fatto luce sull’illegale intreccio fra centri-scommesse e Cosa Nostra. A Guagliardo, uno dei coinvolti nell’inchiesta, sono stati adesso sottratti conti correnti, polizze vita, fondi di investimento e una autovettura BMW X6. Il quarantenne, secondo gli inquirenti, avrebbe una pericolosità sociale qualificata emersa proprio nell’ambito delle indagini condotte dalla squadra mobile della questura di Palermo.
Guagliardo era comunque già noto alla cronaca giudiziaria per essere stato arrestato nel 2018 per avere fatto parte di una particolare articolazione della famiglia mafiosa di Partinico e successivamente, nel 2019, era stato condannato a otto anni e otto mesi di reclusione per associazione mafiosa e intestazione fittizia di beni.Da quest’ultimo reato era stato poi assolto in appello. Le operazioni di Jonathan Guagliardo in aiuto concreto a Cosa Nostra non sarebbero però mai terminate: le illecite operazioni del partincese, infatti, avrebbero permesso il conseguimento dei profitti economici provenienti dal giro delle scommesse del quale si avvaleva anche attraverso attività di riciclaggio, reimpiego e intestazione fittizia dei proventi provenienti da altre attività delittuose.
Ed è in questo contesto che il 40enne, secondo le indagini della Polizia, gestiva gli interessi della cosca mafiosa attraverso l’imposizione di brand commerciali, a fronte di un corrispettivo in percentuale dei profitti tratti dall’attività illecita del circuito delle sale da gioco. Con il provvedimento di confisca emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Palermo, è stata, inoltre, applicata al partinicese Guagliardo la sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno per la durata di due anni.