Operazione “fuoco nell’ombra” nelle prime ore della mattinata di oggi, tra Marsala e Mazara del Vallo. I carabinieri, del Comando per la Tutela Ambientale coadiuvati da personale del Comando Provinciale
Carabinieri di Trapani, hanno dato esecuzione, su richiesta della Procura della Repubblica di Marsala a 2 misure di arresti domiciliari e a numerosi decreti di perquisizione e sequestro a carico di due imprenditori locali, padre, 66enne e figlio 32enne, titolari di una società operante nel settore dello smaltimento dei rifiuti.
Le ipotesi di reato sono combustione illecita di rifiuti, realizzazione di discariche abusive, getto pericoloso di cose e inquinamento ambientale in concorso. I provvedimenti traggono origine da una complessa e puntuale attività investigativa, iniziata nel gennaio di quest’anno, a seguito di alcune denunce, sul diffuso fenomeno degli incendi di rifiuti speciali pericolosi e non, nelle aree rurali delle contrade “Borgo Rinazzo” di Marsala e “Borgo Montalto” di Mazara del Vallo.
I due eco-criminali erano soliti, con l’ausilio di un loro collaboratore di nazionalità rumena, riversare durante la notte rifiuti di ogni tipo, per un ammontare totale di 380 tonnellate a cui poi davano fuoco con liquido infiammabile. In questo modo gli indagati hanno potuto conseguire un profitto illecito, derivante dal risparmio dei costi da sostenere in caso di corretto smaltimento, che sarebbero stati pari a circa 800.000 Euro.
Nello specifico, i militari del NOE di Palermo hanno sottoposto a sequestro preventivo: 2 impianti di trattamento e recupero rifiuti; un automezzo; un’autovettura; 4 aree interessate dagli smaltimenti criminali e alcuni beni di proprietà degli indagati (capannoni e gru). Il valore complessivo dei beni sottoposti a sequestro ammonta a circa 1.650.000,00 Euro.
OPERAZIONE “FUOCO NELL’OMBRA”
COMBUSTIONE ILLECITA DI RIFIUTI PERICOLOSI. ARRESTATI PADRE E FIGLIO