Omicidio Mirarchi, ergastolo a Girgenti confermato anche in appello

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Il bracciante agricolo marsalese, Nicolo Girgenti di 58 anni,  ex proprietario del terreno dove enne ferito a morte Silvio Mirarchi, è il responsabile dell’omicidio. Lo ha ribadito ieri la Corte d’assise d’appello di Palermo che ha confermato la condanna all’ergastolo anche in secondo grado. I giudici hanno quindi accolto la richiesta del procuratore generale Costanzo e delle parti civili. La sparatoria mortale avvenne il 31 maggio del 2016 in contrada Ventrischi a Marsala.

Il maresciallo dei carabinieri fu raggiunto da un colpo di pistola, mentre con l’appuntato Cammarata, era impegnato in un appostamento per contrastare furti nei campi agricoli nei pressi di una serra all’interno della quale furono, poi, scoperte 6 mila piante di canapa afgana.  Secondo gli inquirenti, i colpi di pistola esplosi da almeno due persone contro i due militari, sarebbero stati sette. Nicolò Girgenti venne arrestato dopo una ventina di giorni dall’omicidio e dopo essere risultato positivo allo stub, l‘esame della polvere da sparo. L’uomo da qualche giorno sentiva il fiato sul collo dei carabinieri ed era in procinto di scappare.

Fondamentale per la ricostruzione dell’omicidio del maresciallo 53enne è stata la testimonianza dell’altro carabiniere con cui si trovava Mirarchi e che è rimasto miracolosamente illeso. Il collega ha raccontato che i due, in pattuglia, si erano fermati perchè attirati da alcuni rumori in quella zona di campagna buia e di essersi avvicinata alle serre. Solo dopo essere passati davanti alle persone che erano acquattate nelle campagne di fianco alla serra e di avere intimato loro l’alt, carabinieri”, Mirarchi sarebbe stato colpito alle spalle. Il marsalese Nicolò Girgenti, condannato anche in appello all’ergastolo, coltivava la serra di contrada Ventrischi assieme al partinicese, Francesco D’Arrigo, condannato a 3 anni e mezzo per la gestione della serra di marijuana.