Omicidio Coraci Testimone: “ero presente al delitto” e inchioderebbe i Gatto

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C’è la deposizione di un testimone, davanti ai giudici della Corte d’assise d’appello di Palermo, che inchioderebbe alle loro responsabilità i fratelli alcamesi Francesco e Vincenzo Gatto, condannati in primo grado all’ergastolo per l’omicidio di Enrico Coraci, avvenuto nel novembre di due anni fa nella zona del Villagio regionale. A deporre davanti alla Corte è stato l’alcamese  Claudio Monticciolo, un giovane frequentatore, assieme agli altri protagonisti della vicenda,  della panineria “Fame chimica” di piazza della Repubblica, che sfociò nell’omicidio di Enrico Coraci. Claudio Monticciolo ha confermato in Appello quanto dichiarato ai carabinieri di Alcamo e al pubblico ministero dopo varie reticenze perché ha detto ieri a Palermo che in un primo momento aveva paura. Ma poi messo alle strette dai militari dell’Arma e dal Pm raccontò di avere assistito al delitto confermando che a sparare sarebbe stato Francesco Gatto, mentre Vincenzo lo avrebbe “invitato” a stare zitto. Una testimonianza chiave secondo gli avvocati di parte civile Sebastiano Dara, Antonino Vallone e Bruno Vivona, che assistono la famiglia Coraci e che chiederanno la conferma della pena comminata in primo grado col rito abbreviato, celebrato a Trapani. Gli avvocati Carmelo Carrara e Michele Magaddino, che assistono i fratelli Gatto hanno posto diverse domande ai testimoni. Resta da ascoltare un ultimo testimone, che il 20 settembre alla ripresa del processo, i giudici hanno disposto l’accompagnamento coatto poiché non si è presentato alle ultime udienze prima della pausa estiva. Resta poco chiaro il movente e forse potrebbe essere decisiva la testimonianza di settembre per accertare cosa sia accaduto nel tragitto tra piazza della Repubblica e il Villaggio regionale che dista oltre un chilometro dal locale “Fame chimica”. La sentenza è prevista per il mese di ottobre.