Alpauno

Omicidio Coraci, processo di revisione. Testimone che potrebbe potrebbe alleggerire posizione dei Gatto

Una deposizione durata oltre un’ora, ieri pomeriggio,  caratterizzata dalle domande del presidente della Corte d’Assise d’appello di Caltanissetta, dal procuratore generale e dagli avvocati Cinzia Pecoraro e Saro Lauria, che hanno ottenuto la revisione del processo nei confronti di due fratelli alcamesi, condannati a 30 anni, con sentenza passata in giudicato,  per l’omicidio di Enrico Coraci, avvenuto ad Alcamo il 21 novembre di sette anni fa. A deporre ieri un supertestimone Andrea Ruisi, presente quella notte al Villagio Regionale dove degenerò una discussione, iniziata davanti ad un locale di piazza della Repubblica, “Fame Chimica”. Panineria frequentata da giovani spesso troppo esuberanti che hanno provocato per mesi problemi e paura negli abitanti, lasciati soli nonostante gli appelli alle autorità. Solo dopo che ci scappò il morto il locale venne chiuso perché privo di una serie di autorizzazioni.

Andrea Ruisi ha confermato il contenuto della lettera inviata in carcere a Vincenzo Gatto, sottolineando che lui avrebbe solo assistito ai colpi esplosi da un fucile a canne mozze dal fratello Francesco per difenderlo dal Coraci. Nella lettera inviata in carcere da Andrea Ruisi all’amico Vincenzo ha scritto di avere assistito all’alterco che i due hanno agito per legittima difesa.  Ruisi ha detto, che secondo lui non c’è stata premeditazione ma legittima difesa. Francesco Gatto girò subito la lettera all’avvocato Cinzia Pecoraro che ha ottenuto assieme a Saro Lauria la revisione del processo, la cui prossima udienza è stata fissata per il 24 ottobre. Ora la deposizione di Andrea Ruisi potrebbe rimettere tutto in gioco. Enrico Coraci mori tre giorni dopo il ricovero all’ospedale Villa Sofia di Palermo. Ora il nuovo processo.

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