Omicidio Benny Ferrara a Camporeale, 18 anni per Mulè. Niente ergastolo

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Diciotto anni di reclusione, questa la condanna emessa, in abbreviato, dalla Corte d’Assise del Tribunale di Palermo nei confronti del camporealese  Michele Mulè, 29 anni accusato dell’omicidio del ventiseienne Benedetto Ferrara (detto “Benny) di Partinico avvenuto nell’ottobre 2020, in piazza Duomo, a Camporeale. Mulè era stato inizialmente accusato di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione: la Corte però, a fronte della pena massima dell’ergastolo richiesta dalla Procura, ha escluso l’aggravante dei motivi futili e della premeditazione.

Motore dell’omicidio, consumato la sera del 16 ottobre 2020, sarebbe stata una ragazza contesa: secondo le indagini, condotte dai carabinieri di Partinico, Ferrara sarebbe stato ucciso per gelosia nei confronti di una giovane con la quale era stato fidanzato. Quest’ultima, qualche settimana prima dell’omicidio, aveva ripreso a frequentare Mulè con il quale aveva avuto in precedenza una relazione durata due anni. Probabilmente, come anche riferito dalla giovane agli inquirenti, la vittima non si sarebbe mai rassegnata alla fine del loro rapporto ed avrebbe iniziato a seguirla e insultarla per strada.

Il 29enne, stanco delle continue offese rivolte alla fidanzata dalla vittima, era venuto a sapere che il ragazzo partinicese si fosse procurato un coltello a serramanico, fatto custodire da un amico, Antonino Triolo. Circostanza questa che avrebbe condotto l’accusato ad acquistare, a sua volta, una pistola per difendere se stesso e la fidanzata: l’arma venne poi  usata per sparare tre colpi alla vittima, dopo un primo duello avvenuto a a colpi di coltello.

Secondo l’accusa, quella sera Benny Ferrara non avrebbe fatto nulla per scatenare la violenza dell’imputato e l’arma sarebbe stata recuperata da Mulè già due mesi prima dell’omicidio. Da qui l’ipotesi della premeditazione che è stata però rigettata. L’accusato, che dopo l’omicidio aveva chiamato i carabinieri per consegnare anche il revolver utilizzato, è stato quindi condannato a 18 anni di reclusione. Alla famiglia del partinicese Benny Ferrara, che si è costituita parte civile, i giudici hanno riconosciuto una provvisionale di 300 mila euro